Meno test pre-stagionali per aumentare l’imprevedibilità?

McLaren Test Barcellona 2020

Credits: McLaren, Press Area

Carlos Sainz Jr. ritiene che sia “strano” avere soltanto sei giorni di test pre-stagionali e crede che la Formula 1 sia l’unico sport al mondo, in cui gli atleti non possono allenarsi quando vogliono

Quest’anno sono stati ridotti i giorni di test pre-stagionali sul circuito catalano. Negli anni precedenti, i team avevano effettuato otto giorni di test, distribuiti su due settimane. Quest’anno invece la cifra è stata ridotta e i piloti potranno effettuare soltanto sei giorni. Il motivo principale di questo cambiamento è stato l’aumento dei GP con ben 22 gare, anche se si è in attesa di sapere se e quando potrà disputarsi il Gran Premio della Cina. Sainz Jr. ritiene che sei giorni di test pre-stagionali non siano sufficienti e, sebbene possa allenarsi con il simulatore, la sensazione non è la stessa.

Lo spagnolo sottolinea inoltre che il Motorsport, e in particolare la Formula 1, sia l’unico sport che non ti consente di allenarti in qualsiasi momento, come invece accade nel calcio o nel basket. “Come piloti, ciò che non fai in pista lo compensi nel simulatore. A essere sincero, preferirei essere in pista che nel simulatore. E’ strano che ci siano solo tre giorni di test per ogni pilota prima che inizi la stagione di Formula 1, perché ciò rende tutto più difficile. Probabilmente questo è l’unico sport al mondo in cui non puoi allenarti quanto vuoi, quindi arrivi alla prima gara con molte cose ancora da imparare”. ha così dichiarato  Sainz Jr. nelle dichiarazioni raccolte dal portale RaceFans.net.

BOTTAS RITIENE CHE QUATTRO GIORNI SIANO POCHI

Anche Valtteri Bottas è d’accordo con il pilota della McLaren e ha affermato che otto giorni di test pre stagionali erano stati una cifra ragionevole, perché ha permesso a piloti e team di riprendersi da una qualsiasi battuta d’arresto o problema riscontrato. “Penso che otto giorni siano stati abbastanza buoni. Abbiamo potuto fare un sacco di cose e in caso di problemi c’era il tempo necessario per recuperare. Con solo sei giorni si limitano le opportunità di provare cose diverse e di scoprire se si hanno eventuali problemi. Infine credo che soltanto quattro giorni sarebbero pochissimi”, ha così affermato il finlandese della Mercedes.

Sebbene la tecnologia e il miglioramento dell’affidabilità delle vetture progrediscano, Bottas ha insistito sul fatto che i test non dovrebbero essere ancor meno di questi giorni stabiliti, poiché si è parlato della possibilità di ridurre i test a quattro giorni. Perciò a riguardo ha dichiarato: “Ovviamente, al giorno d’oggi le vetture funzionano sempre meglio grazie a tutti gli strumenti di simulazione e al miglioramento della tecnologia. Penso che la cifra concordata sia piuttosto buona ora, anche se forse in futuro però si potrebbe fare di meglio.

MENO TEST PER AUMENTARE L’IMPREVEDIBILITA’

Sul lato opposto, spicca l’opinione di Andy Stevenson, direttore sportivo di Racing Point, che crede che ciò potrebbe favorire l’imprevidibilità del Circus, a causa delle poche informazioni con cui i team arriverebbero in Australia. Inoltre, ritiene che sei giorni di test siano più che sufficienti e introduce persino la possibilità di ridurre i test a quattro giorni, poiché pensa che lo sport sarebbe preparato per questo. “Abbiamo così tanti strumenti a disposizione prima di scendere in pista – il simulatore, la galleria del vento – quindi abbiamo un’idea di come funziona la monoposto. Per i piloti penso che siano sufficienti sei giorni, perché si adattino perfettamente ha affermato.

“Avrebbero il tempo necessario per capire come funziona la vettura e come si sentono dal punto di vista fisico. Da un punto di vista sportivo, penso che in realtà sia meglio far così, perché si eliminerebbe un po’ di prevedibilità. Quando eravamo soliti fare più prove, avevamo la griglia praticamente già decisa per la prima gara. Ora con solo sei giorni penso che aumenterà lo spettacolo, perciò ritengo che potremmo passare ad avere test di quattro giorni. Dati gli strumenti che progettisti e ingegneri hanno a disposizione, penso che potremmo optare per tale soluzione, ha così concluso Stevenson.