Masi commissari

Credits: Formula 1 official Twitter

Il direttore di gara della FIA si esprime al riguardo dell’incidente tra i due contendenti al titolo, legittimando la decisione degli steward

Sono passate poco più di ventiquattr’ore e l’argomento del giorno continua a essere lo scontro avvenuto tra la Red Bull di Max Verstappen e la Mercedes di Lewis Hamilton durante quel primo giro del Gran Premio di Gran Bretagna. Ma, al centro della questione, vi è specialmente una domanda. Quanto fosse giusta la penalità inflitta al sette volte campione del mondo. Responsabile, secondo gli steward almeno per la maggior parte, dell’incidente che ha posto fine alla gara del suo diretto rivale. Circa questo argomento, Michael Masi ha rivelato pubblicamente la sua opinione, prendendo le difese dei commissari di gara.

Questi ultimi sono stati infatti al centro delle tante polemiche scoppiate durante, e specialmente dopo, il GP della scorsa domenica. Colpevoli, secondo alcuni, di aver inflitto una pena troppo severa, per quello che non sarebbe altro che un incidente di gara. Per altri, invece, di aver scelto una penalità fin troppo leggera per un pilota che ha di fatto arrestato, anche se non intenzionalmente, la corsa al mondiale del suo rivale per un Gran Premio. Avendo poi avuto modo di ritagliare per sé la strada libera verso quei venticinque punti del primo posto che gli hanno permesso di accorciare le distanze da Verstappen

 

Per Masi, questa posizione non avrebbe assolutamente senso. Difatti, quando si valuta un incidente non si possono considerare le conseguenze di quest’ultimo: “Guardando l’incidente, sono d’accordo con gli steward e con la penalità che hanno applicato.“, dichiara infatti: “Una delle parti più importanti del lavoro dei commissari di gara è stato per molti, molti anni, non considerare le conseguenze di un incidente. Quindi, quando giudicano un incidente, giudicano il fatto per se stesso. Le condizioni dell’incidente, e non ciò che accade dopo come conseguenza“.

MASI: “I COMMISSARI HANNO SEMPRE GIUDICATO IN QUESTO MODO”

Il fatto che a causa di quel contatto Verstappen non abbia potuto conquistare punti fondamentali per la lotta al titolo, o peggio abbia dovuto recarsi in ospedale (nonostante le sue condizioni ora siano ottimali), non deve dunque avere alcuna influenza sulla gravità dell’atto stesso: “Questa è una cosa che i commissari hanno fatto per anni e che sono sempre stati invitati a fare dai piani alti fino ai più bassi – ovvero dai singoli piloti fino ai dirigenti dei team.” spiega Masi.

Questo è il modo in cui giudicano i commissari. Perché se inizi a prendere in considerazione le conseguenze di ogni incidente, ci sarebbero troppe variabili da considerare“. Come si sarebbe dovuto comportare Hamilton in quella situazione? Masi risponde così: “Non so se i commissari hanno espresso il loro parere riguardo ciò che Hamilton avrebbe dovuto fare in quella situazione. Ma sicuramente lo considerano maggiormente responsabile per quello che è accaduto“.

Così come è successo anche in seguito con Charles Leclerc, credo che Hamilton sarebbe dovuto rimanere più vicino all’apice della curva. E probabilmente è lì che gli steward hanno trovato il nocciolo del problema“. Nonostante tutto, il pilota della Mercedes non è stato l’unico ad avere una parte di responsabilità in quell’incidente: “Credo che la formulazione fosse chiara. Secondo regolamento, Hamilton è da considerare prevalentemente da biasimare, ma non completamente. Avrebbe potuto rimanere più stretto in curva e questo avrebbe potuto cambiare il risultato. Ma non lo sappiamo, e dunque dobbiamo giudicare soltanto l’incidente in sé per sé“.