Formula 1 Gran Premio Arabia Saudita Le nuove modifiche a Jeddah non garantiscono sicurezza 18 Marzo 2023 Redazione Credit: Pirelli Press Area Per i piloti di Formula 1 le nuove modifiche apportate al circuito di Jeddah non hanno portato grandi cambiamenti in termini di sicurezza e non sono sufficienti per una corretta gestione del traffico durante le qualifiche Il circuito saudita è il tracciato cittadino più veloce del calendario, studiato per garantire spettacolo ed emozionanti sorpassi ruota a ruota. Il caratteristico layout piuttosto stretto e la scarsa visibilità in alcune curve cieche fatte a tutta velocità si sono rivelate sin dalle prime edizioni un problema di sicurezza. Sono stati gli stessi piloti a sottolineare come questi elementi potessero rappresentare un grosso problema in termini di sicurezza, specie in qualifica, dove le vetture si alternano tra giri lenti a tornate spinte. Una differenza di velocità che, in determinate curve, avrebbe potuto causare incidenti nel caso i piloti non fossero stati avvisati via radio. Le nuove linee di Jeddah Dopo le prime due edizioni i promoter della gara saudita hanno deciso di accogliere e mettere in pratica i suggerimenti dei piloti, modificando punti della pista per migliorare visibilità e sicurezza. Durante i mesi invernali sono state spostate le barriere tra i due e i sette metri. In particolare, in curva 14 il muro sulla destra è stato spostato di 7,5 metri. Pur mantenendo inalterato il disegno del tracciato si è cercato invece di ridurre la velocità di circa 30 km/h delle curve 22 e 23 modificando il posizionamento delle barriere. Altro cambiamento è stato quello dei cordoli, resi più smussati e adatti alle caratteristiche delle nuove monoposto. Infine, il dection point della terza zona DRS è stata spostato. Ciò dovrebbe evitare che i piloti possano riproporre il gioco delle ultime stagioni, quando arrivavano al bloccaggio per evitare di giungere per primi sulla linea di riferimento e perdere l’utilizzo dell’ala mobile sul rettilineo di arrivo. Pareri discordanti sulle nuove modifiche Durante le prove libere di venerdì sono stati ancora una volta numerosi i richiami da parte dei piloti per quanto riguarda il traffico in pista. Per alcuni di loro le modifiche apportate non sembrano così efficaci come si sperava. “Qui, se hai una macchina lenta e una macchina sul giro da qualifica la velocità di chiusura è pazzesca”, ha detto Nico Hulkenberg quando gli è stato chiesto del problema da Autosport. “E negli angoli ciechi qui a volte è un po’ complicato. Dobbiamo solo essere molto attivi e reattivi. È fondamentale una comunicazione radio molto dinamica su un out-lap perché le auto continuano a passare a un ritmo molto veloce”. Hulkenberg ha suggerito che i cambiamenti di pista non hanno fatto molta differenza nel complesso: “Voglio dire, solo la curva 22 sento che è cambiata”, ha detto il tedesco. “L’hanno rafforzata, l’hanno rallentata. E poi c’è un angolo in cui il muro è stato spostato indietro. Ma il resto è molto simile. Ovviamente hanno regolato i cordoli. Quello in uscita dalla curva 10 è abbastanza aggressivo, ora è un po’ più alto. È come scalare un po’ l’Everest con queste macchine!”. Di parere diverso il compagno di squadra Kevin Magnussen, per il quale lo spostamento dei muri ha avuto un certo impatto sul problema del traffico. “Con i muri più lontani va un po’ meglio“, ha detto il danese. “Puoi vedere più indietro nei tuoi specchietti, ma non è ancora abbastanza lontano. Quindi, a volte se il tuo ingegnere non te lo dice, diventa un po’ complicato. Certo, hai la possibilità di guardare negli specchietti cosa succede tre, quattro secondi dietro di te, non è molto. Ma c’è ancora abbastanza tempo per togliersi di mezzo”. Alice Lomolino Tags: 2023, GP Arabia Saudita, Jeddah Circuit, Kevin Magnussen, Nico Hulkenberg Continue Reading Previous GP Arabia Saudita, Leclerc: “Red Bull? Su un altro pianeta”Next Festa del papà: i dolci momenti tra i piloti e i loro figli