La vicenda di Marko ed Hamilton: tra fake news e rabbia

Marko: "In Formula 1 è tutto determinato dagli ingegneri

Credits: Red Bull press area

Helmut Marko ha comunicato direttamente con Hamilton dopo che la fake news si è diffusa in tutto il mondo

Il mondo del giornalismo è sempre pronto a portare notizie fresche. Cambi di scuderia, storie di grandi piloti e dichiarazioni scottanti. Quando, però, le notizie si rivelano essere false, la faccenda cambia, diventa tutto un grande malinteso, esattamente come è successo ieri. Ad Helmut Marko, infatti, sono state attribuite parole pesanti sul Sei volte Campione del Mondo Hamilton. Parole che però, non sono mai state pronunciate. 

 L’eccitazione mi ha tenuto impegnato per quattro ore” -afferma Marko- “L’addetto stampa della Red Bull Vicky Lloyd mi ha contattato per scoprire se avevo fatto le dichiarazioni per le quali Hamilton mi aveva criticato. Mi ha chiesto cosa avessi detto veramente nell’intervista. Non sapevo assolutamente di cosa stesse parlando”.

Successivamente, sia Red Bull che Marko hanno chiesto al giornale interessato, RTL, di cercare l’audio dell’intervista, dal momento che Helmut assicura di non ricordare tutte le parole delle interviste che fa. Quando è apparsa chiara la falsità delle dichiarazioni, Christian Horner ha subito contattato Hamilton. Afferma Marko: ”È molto coinvolto emotivamente nella faccenda. Come pilota non è obbligato a indagare se le dichiarazioni siano vere o no. Pertanto, la sua reazione è comprensibile per me. 

MARKO E LE AZIONI LEGALI

Nel momento in cui Red Bull ha minacciato il sito web di intraprendere azioni legali, l’articolo incriminato è stato rimosso. Sono state anche pubblicate le scuse sia per Red Bull sia per Marko. Quest’ultimo riflette sul mondo del giornalismo: “Grazie a Dio, la maggior parte dei giornalisti indaga su ciò che sta realmente accadendo. RTL mi ha detto che sono stati bombardati da richieste per quattro ore. Quando è diventato chiaro che si trattava di una fake news, quasi nessuno però ha scritto nulla al riguardo”. 

Non sono assolutamente razzista. Abbiamo dipendenti del nostro team di moltissimi paesi diversi. Questo è sempre stato il caso nel nostro programma junior. Inoltre, nella mia azienda ho lavoratori di circa 15 nazionalità e di vari continenti”, afferma per concludere Marko, sottolineando come il razzismo non sia assolutamente parte integrante della sua persona.