La Red Bull tira fuori il naso
Quest’oggi poco prima dell’inizio dei test la Red Bull ha svelato la sua nuova vettura che ha preso come nome RB10. Adrian Newey le ha fornito il muso di una specie di naso, più simile ad un rompighiaccio che serve per pulire e canalizzare i flussi d’aria verso il sotto vettura e il posteriore. Al di sotto del telaio vi sono dei sofisticati turning-vanes creati dopo lunghe ricerche per separare i flussi mentre la sospensione anteriore, come la Toro Rosso, mantiene lo schema push-rod. A prima vista la parte anteriore della monoposto sembra snella e slanciata ma non si può dire lo stesso delle pance che sono grandi e massicce. Le bocche dei radiatori sono piccole e con forma triangolare e con i deviatori di flusso laterali che si collocano a fianco delle pance. Queste particolarità sono dovute al tipo di motore che monta la scuderia austriaca, cioè Renault, che ha bisogno di molta più aria per raffreddarsi rispetto agli altri concorrenti.
Vicino al fondo ha un buon passaggio di flussi d’aria e vicino a quest’ultimo è stata ricavata una presa che dovrebbe raffreddare il diffusore centrale. Lo spazio dove alloggia il motore è ovale e il cofano motore è privo della pinna che fino ad ora ha caratterizzato la maggior parte delle monoposto. Per alimentare il DRS la Red Bull si è munita di una presa posta al di sotto di quella che fornisce energia al turbo brogwarner. Per sostenere l’alettone posteriore vi è un unico pilone posto accanto ad un periscopio di carbonio. Non si può parlare delle caratteristiche del retro vettura poiché gli addetti ai lavori Red Bull si son ben riguardati dal mostrare la parte posteriore dell’auto, ma due cose le sappiamo: le sospensioni posteriori sono di tipo push-rod e le pinze frenanti sono le stesse, visto che la casa produttrice è la Brembo. In conclusione possiamo dire che il team anglo-austriaco di innovazioni ne ha portato poche ed è rimasta conforme alle normative Fia.