Jean Todt: «Il 100% della sicurezza in Formula 1 non esisterà mai»

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Sono passate alcune settimane dal Gran Premio del Giappone e dal tremendo incidente che ha visto protagonista Jules Bianchi. Il pilota francese, prima che la gara venisse stoppata, è andato a impattare violentemente contro un mezzo di recupero in circostanze che possiamo definire controverse. Tanti sono stati i dubbi espressi dalla stampa, soprattutto da quella italiana: «Nel mondo ci sono 200 paesi e ognuno si è fatto la propria idea. Aspettiamo il risultato della commissione che sta indagando sulla questione: prima di giudicare bisogna aspettare e capire cosa ne esce», ha commentato Jean Todt, numero uno della FIA, sulle colonne della Gazzetta dello Sport.

Todt, indubbiamente ha voluto fare un netto riferimento al gruppo di lavoro creato per investigare sulle cause che hanno portato a Suzuka all’incidente di Bianchi, la risposta della Formula 1. Il numero uno della FIA ha sottolineato che, in molti casi, il destino può essere più drammatico di qualunque altro elemento: «Lo dicevo prima dell’incidente di Jules e lo ripeto ora. La gente ha visto tanti anni di corse con incidenti terribili senza conseguenze. Ha cominciato a pensare che fosse normale uscire di pista a più di 200 all’ora e non farsi nulla. Invece non era normale. E neppure un miracolo. Dietro c’è stato un lavoro pazzesco. Ma il 100% della sicurezza nel nostro sport non esisterà mai purtroppo». L’incidente di Bianchi ha toccato personalmente il figlio di Jean Todt, Nicolas, manager e amico del francese. Una sofferenza che il numero uno della FIA ha vissuto quando Schumacher ha avuto l’incidente a Silverstone, nel 1999, nell’epoca in cui entrambi erano a Maranello: «Cosa è successo a Suzuka? È stato un cumulo di eventi che hanno prodotto l’incidente. Con il senno del poi tutto può sembrare facile. Invece il destino può avere delle conseguenze drammatiche. Abbiamo spiegato in dettaglio l’incidente. Ho nominato una commissione che indagherà ancora sotto la presidenza di Peter Wright. Aspetto le conclusioni per dare un giudizio. Per ora le spiegazioni le ho lasciate al direttore di gara», ha insistito.