Isola: “Le mescole Pirelli del 2022 non sono un prodotto finito”

Isola mescole Pirelli 2022

Credits: Pirelli Press Area

MENO SOSTE E PIU’ AZIONE IN PISTA? COSA DOVREMMO ASPETTARCI DALLE MESCOLE PIRELLI DEL 2022? ISOLA FA DELLE PRECISAZIONI

Il manager della Pirelli spera in meno soste e più azione in pista nella nuova era della Formula 1. Mario Isola parla dei vantaggi delle nuove mescole Pirelli con cui il Circus debutterà in questo 2022. Inoltre, sottolinea che avere meno soste non significa che ci saranno meno strategie. Il 28 gennaio la Pirelli festeggerà i 150 anni dalla fondazione del marchio. Ma quest’anno festeggeranno anche i 115 anni di presenza nel Motorsport. Mario Isola, manager del marchio, infatti ha evidenziato l’impegno che hanno nel Motorsport.

“Siamo full immersion nel Motorsport. Questo nuovo pneumatico di Formula 1 è progettato in modo differente, seguendo le indicazioni dei piloti, che chiedevano meno surriscaldamento e meno degrado. La nuova mescola avrà quindi delle migliorie”, ha evidenziato Isola alla conferenza stampa di presentazione della stagione Pirelli, a cui SoyMotor.com ha partecipato. “L’arrivo dei pneumatici da 18 pollici nel Circus rende anche più veloce il passaggio della tecnologia alle auto stradali”, ha aggiunto l’italiano.

UNA COLLABORAZIONE D’ECCELLENZA

La Formula 1 avrà pneumatici sviluppati da Pirelli e con cerchi BBS come novità. Isola sottolinea la grande collaborazione che hanno avuto con questo nuovo fornitore e specifica gli obiettivi con cui hanno progettato le nuove mescole da 18 pollici. “I piloti potrebbero spingersi oltre al limite più facilmente. In termini di usura è difficile fare pronostici, bisogna aspettare. Le simulazioni evidenziano che le monoposto sono un secondo e mezzo o un secondo più lente rispetto alle vetture del 2021, quindi probabilmente durante tutto l’anno raggiungeremo lo stesso livello di prestazioni del 2021″, ha proseguito Isola.

Il manager Pirelli riconosce che non è stato facile inventare un prodotto nuovo come gli pneumatici di quest’anno, senza avere ancora le basi per le nuove vetture. “Sviluppare le nuove mescole senza le vetture è stata una situazione anormale, ma abbiamo lavorato molto con le simulazioni. Abbiamo un modello della vettura e della mescola e lo condividiamo con il team. E’ difficile senza una vettura rappresentativa, ma abbiamo alcuni strumenti come i modelli per il simulatore”, ha spiegato.

ISOLA RIBADISCE CHE LE MESCOLE PIRELLI DEL 2022 NON SONO UN PRODOTTO FINITO

Quello che Isola ha voluto chiarire è che le mescole del 2022 non sono un prodotto finito e che sarà importante avere le impressioni dei piloti a riguardo, con le nuove vetture. “Se quest’anno scopriamo che dobbiamo cambiare qualcosa, vogliamo assicurarci di raggiungere gli obiettivi per il 2023. Forse ci saranno richieste durante l’anno. Forse avremo meno soste, ma più azioni in pista”, ha proseguito.

“Spero che non ci siano meno strategie, perché l’idea con cui abbiamo progettato il tutto è che ci siano varie strategie. E’ possibile che ci siano meno soste, quindi è possibile che la maggior parte delle gare abbiano una sola sosta. Per me non è una problema, l’importante è che ci sia azione in pista. Gli spettatori non vogliono sorpassi facili, vogliono azione in pista, ha sottolineato. Sebbene prometta meno surriscaldamento e degrado, chiarisce che non possono fare certamente miracoli. “Il crollo delle prestazioni degli pneumatici è qualcosa che accade quando si ha un utilizzo elevato. Sarà un obiettivo per il futuro, se prima raggiungiamo questi obiettivi per il 2022″.

GIA’ PROIETTATI VERSO IL 2023?

Isola e Pirelli guardano già al 2023 ed evidenziano quanto sarà importante avere tutti i team al test delle mescole, visto che lo scorso anno la Williams non ha potuto partecipare. Inoltre, chiarisce che nei test del 2021 si è cercato di rendere le simulazioni il più realistico possibile. “Quest’anno tutti i team potranno supportarci nello sviluppo delle mescole. Abbiamo cercato di testare nel modo più realistico possibile, seppur l’unica differenza era il pacchetto aerodinamico, che ha comunque un impatto di una certa portata”, ha così concluso.