Hamilton: “Mi sarebbe piaciuto essere compagno di Senna”

Lewis Hamilton Ayrton Senna @F1

Lewis Hamilton Ayrton Senna @F1

Il campione inglese parla a cuore aperto dei suoi esordi e del suo idolo d’infanzia

Lewis Hamilton non ha mai nascosto una forte ammirazione per Ayrton Senna e ammette che gli sarebbe piaciuto averlo come compagno di team, correndo con la stessa auto e lo stesso materiale del compianto pilota carioca. Hamilton ha sempre idolatrato Senna, al punto da correre sin dagli esordi con un casco giallo in omaggio al tre volte campione brasiliano. Il britannico ha ormai superato The Magic nelle statistiche, ma Lewis non cambia l’ammirazione che prova per quello nei confronti di colui che molti considerano il miglior pilota di tutti i tempi.

NOSTALGIA DEI V12

“Sono cresciuto negli anni ’80, quindi il mio pilota preferito era Ayrton. Lo è ancora oggi”, spiega l’inglese. È il partner con cui mi sarebbe piaciuto lavorare. Correndo nella stessa squadra avrei potuto imparare molto confrontandomi con lui, perché hai lo stesso materiale. Mi sarebbe piaciuto correre tra la fine degli anni ’80 o all’inizio degli anni ’90. Mi piacevano quelle macchine con pneumatici larghi, un telaio molto basso, il cambio manuale … E i motori V10 e V12 suonavano alla grande”.

GLI INIZI: DAL PAPÀ A RON DENNIS

Il quasi sei volte campione del mondo si sofferma anche a parlare delle persone che lo hanno aiutato agli inizi della carriera. “Durante la mia carriera ci sono state molte persone coinvolte. Forse il primo e il più importante è stato mio padre, che è stato il punto di riferimento dall’inizio, da quando ho iniziato a otto anni fino ad ora. Mio padre si posizionava nelle curve dei circuiti di kart per assicurarsi che io frenassi più tardi degli altri, anche del campione britannico di allora. Mi ha supportato durante il mio pervorso”.

“Poi ho avuto Ron Dennis, che mi ha supportato quando ero giovane. Se non fosse stato per lui non avrei avuto la possibilità di essere in Formula 1. Il mio medico Aki Hintsa, che è morto un paio di anni fa …Non c’è modo di farcela da soli. È tutto un lavoro di squadra. Si tratta di circondarsi di persone fantastiche e provare a collaborare con loro, sfruttare il loro supporto e rispondere con buoni risultati”, ha concluso il pilota Mercedes.