Gran Premio di Abu Dhabi, un anno dopo

Credits: Formula 1 Official Website

È già passato un anno dal polemico finale che ha decretato Verstappen come campione nel mondiale. Cos’è cambiato da quel giorno?

12 Dicembre 2021, Gran Premio Abu Dhabi, circuito di Yas Marina. La tensione si respira nell’aria. Manca poco all’ultima gara del mondiale di Formula 1. I due contendenti al titolo, Max Verstappen e Lewis Hamilton, sono pronti a darsi battaglia in pista per conquistare il titolo iridato. L’ottavo per il britannico della Mercedes, il primo per il pilota della Red Bull. Già da settimane rimbalzano qua e là polemiche, botta e risposta, e commenti da parte delle due scuderie, attraverso la bocca dei rispettivi team principal. Un finale di stagione nervoso, a tratti quasi fastidioso per la natura delle polemiche in corso. Destinate, queste, a esplodere da lì a poche ore.

Siamo tornati indietro nel tempo, ripercorrendo con la memoria i minuti precedenti all’avvio dell’ultimo Gran Premio dell’anno. Quello che, a distanza di un anno, ancora fa discutere. Alcuni sostengono che Verstappen e la Red Bull abbiano rubato il titolo mondiale a Hamilton; altri sostengono che “Hamilton non sappia perdere“. Le visioni sono ancora tante e tutte diverse l’una dall’altra. Quello che è certo, però, è che l’olandese quel titolo di campione lo ha messo in saccoccia e, a oggi, ne vanta addirittura due, di mondiali vinti.

IMPAZZITI AL GRAN PREMIO DI ABU DHABI

La gara sul circuito di Yas Marina è forse entrata nella storia come una delle più controverse in Formula 1. Il duello tra Verstappen e Hamilton si è concretizzato in una lotta a distanza, dopo che il pilota Mercedes era riuscito a superare in partenza il diretto avversario. Da quel momento, per i due è stata una sorta di battaglia silenziosa, tutta strutturata sulla strategia decisa dai rispettivi team. Questo fino a quel famoso ultimo giro.

Anzi, l’evento che ha cambiato le sorti della gara (e del mondiale) è successo cinque giri prima del termine, quando l’incidente di Nicholas Latifi ha costretto l’entrata in pista della Safety Car. In quel frangente, si è generato il caos. Max Verstappen ne ha approfittato per sostituire gli pneumatici, mentre alle vetture doppiate è stato imposto di rimanere nelle posizioni correnti, senza avere quindi la possibilità di sdoppiarsi.

Tuttavia, a soli due giri dalla fine, Michael Masi ha cambiato idea e ha permesso a quelle sole cinque monoposto di superare il leader della corsa, per sdoppiarsi e riprendere la gara. Queste stesse cinque vetture erano esattamente quelle che separavano Max Verstappen da Lewis Hamilton e, una volta sdoppiate, hanno dato la chance all’olandese di avvicinarsi alla Mercedes di Hamilton.

E così è stato. Alla curva cinque dell’ultimo giro, Verstappen ha tentato il sorpasso su Hamilton, forte della mescola appena cambiata e pronto a rischiare il tutto e per tutto per vincere quel titolo mondiale. Riuscito il sorpasso, è stato chiaro a tutti che l’olandese sarebbe diventato il nuovo numero 1. Sul come, molto è stato detto e molto si dirà ancora. Ne sono conseguite le dimissioni di Masi, il lungo silenzio stampa di Hamilton, le minacce a Latifi. Un finale col botto, in tutti i sensi.

POLEMICHE E CAMBIAMENTI

Da quel momento, molte cose sono cambiate. Dapprima, la Mercedes ha presentato due proteste al termine della gara, vedendosi però sbattere la porta in faccia dalla Federazione, che ha deciso di non intervenire. Lo stesso Masi è stato più volte al centro di discussioni e domande volte a chiarire quanto accaduto ad Abu Dhabi ma, per tutta risposta, il direttore di gara in carica ha abbandonato il gioco, annunciando le proprie dimissioni. Al suo posto sono subentrati Niels Wittich ed Eduardo Freitas, che tuttavia si sono resi protagonisti di scelte altrettanto discutibili.

Un anno dopo, sullo stesso circuito di Abu Dhabi, le cose sono apparse però molto diverse. Verstappen ha dominato l’intera stagione 2022, trovando in Ferrari e in una Mercedes in rimonta ottime rivali, anche se non ancora all’altezza del potenziale della Red Bull. Lo stesso Hamilton, che lo scorso anno aveva dato filo da torcere all’olandese, si è ritrovato alla guida di una vettura poco performante, che nella prima parte della stagione gli ha regalato poche gioie e molti dolori.

Una volta sceso il sipario sul 2022, gli occhi sono ora puntati tutti sul prossimo anno. Cosa ci aspetterà? Anche su questo si è già iniziato a dire molto: c’è chi guarda allo sviluppo Ferrari, ora attualmente senza un team principal. Chi spera di veder tornare anche Mercedes tra le scuderie di punta. E chi, invece, è curioso di capire come Red Bull sopravviverà alle sanzioni imposte dopo il superamento del budget cap. Insomma, anche la stagione 2023 si preannuncia interessante.