GP Ungheria 2015, Red Bull a podio: c’è luce in fondo al tunnel
È la prima volta che accade nel 2015, proprio su quella pista dove la Red Bull aveva vinto lo scorso anno. Il team di Milton Keynes torna sul podio con entrambi i suoi piloti, dopo una prima parte di stagione piena di difficoltà dovute alle carenze prestazionali del motore Renault. La Red Bull può festeggiare all’Hungaroring grazie al secondo posto di Daniil Kvyat, al suo primo podio, e al terzo posto di Daniel Ricciardo
Per il pilota russo è una prima volta assoluta visto che, oltre all’orgoglio personale, ha regalato alla propria Nazione la possibilità di vedere un connazionale sul podio di un GP di Formula 1: «Dedico questo podio a Jules. Abbiamo perso non solo un grande ragazzo, ma anche un grande pilota – ha esordito commosso Daniil – Vorrei ringraziare tutti quelli che lavorano in Red Bull, è stato un weekend molto duro, non soltanto per quanto accaduto in pista, ma credo che il team ha meritato questo podio e voglio ringraziare l’intera squadra per avermi dato la possibilità di cogliere questo risultato. Dopo la prima curva credevo che la mia gara fosse già compromessa. Avevo difficoltà a controllare la monoposto, ma il team mi ha incitato a spingere via radio. Dopo questa gara ho capito cosa vuol dire non arrendersi mai perché le cose possono sempre girare per il verso giusto».
Nonostante i numerosi duelli che lo hanno visto protagonista, ultimo dei quali quello con Rosberg, Ricciardo è stato in grado di mantenere il sangue freddo: «Siamo stati forti oggi. Ho dato tutto quello che avevo, ci ho messo il cuore e credo Jules avrebbe apprezzato tutto ciò. Voglio dedicare a lui questo terzo posto – è stata la dedica del pilota australiano – Già alla prima curva ho avuto un contatto e credevo che tutto fosse compromesso e che la mia gara fosse finita. Poi, dopo la neutralizzazione della Safety Car, ho avuto un altro contatto con Hamilton ed infine un ulteriore scontro con Rosberg. Vedevo Vettel che non riusciva ad andare via così ho pensato che se fossi riuscito a superare Nico, sarei riusciro ad insidiare anche Seb. La manovra che ho fatto per superare Rosberg è stata pulita, ma quando Nico mi ha risuperato non mi ha lasciato abbastanza spazio e mi è venuto addosso. Eravamo molto vicini e sono dispiaciuto di aver rovinato le possibilità di successo per entrambi», ha concluso.