GP Spagna 2014, P Zero Orange e White per la gara del Montmelò
La Formula 1 torna in Europa per il Gran Premio di Spagna. Il circuito di Montmelò è ben noto alle squadre che spesso utilizzano proprio le gare nel Vecchio Continente per introdurre significativi miglioramenti alle vetture. Questo aumenterà l’impegno richiesto alle gomme, su un circuito dove sono già molto elevati i carichi di energia a causa delle curve veloci. Per questo Pirelli ha scelto di portare qui le due mescole più dure della sua gamma F1. In passato il circuito di Barcellona è stato usato per i test invernali pre-stagione. Quest’anno, invece, i test pre-season si sono svolti a Jerez e in Bahrain. Per questo, nè le squadre nè Pirelli sanno come si comporteranno le nuove monoposto su questo circuito.
Otto delle 10 gare disputatesi a Barcellona sono state vinte dalla pole position, sottolineando l’importanza delle qualifiche e la difficoltà di sorpasso sul circuito spagnolo. Di conseguenza, la strategia sarà cruciale per guadagnare posizioni sul tracciato, come successo nella gara del 2013, quando vinse Fernando Alonso con una strategia a quattro stop, lasciandosi alle spalle Kimi Raikkonen (Lotus), che si era fermato 3 volte.
Il lato sinistro delle vetture è particolarmente sollecitato in Spagna, con pesante trazione sulle gomme posteriori sinistre. Le forze laterali che si scaricano su entrambe le gomme sinistre sono tra le più alte dell’intero anno. L’elevato livello di energia scaricato sulle mescole può far arrivare la temperatura della superficie degli pneumatici a 130 gradi centigradi. Poichè esiste un solo rettilineo lungo, gli pneumatici non hanno molte occasioni di raffreddarsi durante il giro. Il P Zero Orange hard è una mescola high working range, sviluppato per le alte temperature e per condizioni difficili; il P Zero White medium è una mescola a basso working range, adatta per un ampio utilizzo. Questa combinazione consente di avere una soluzione per tutte le condizioni climatiche che possono presentarsi a Barcellona.
«Si dice spesso che Barcellona offre la rappresentazione più accurata di come andrà la stagione, perché una vettura che si comporta bene a Montmelò va bene ovunque. Lo stesso vale per le gomme, perché il circuito spagnolo è uno dei più esigenti di tutto l’anno – ha commentato Paul Hembery, Direttore Motorsport Pirelli – Curve lunghe e veloci, come la 3, scaricano molta energia sugli pneumatici, e questo incide sul degrado. L’asfalto è abbastanza abrasivo e la temperatura può essere alta, il che aumenta ulteriormente il carico di lavoro per le gomme.
In passato abbiamo visto fino a quattro pit stop in Spagna. Con le modifiche che abbiamo introdotto quest’anno, non dovremmo vedere più di tre soste a vettura. Non vediamo l’ora di continuare il lavoro di sviluppo delle coperture 2015, iniziato in Bahrain: a Barcellona, dopo il Gran Premio, proveremo con 4 squadre».