GP Malesia 2014, Ferrari: urge un netto passo in avanti!

Sarà stata la prestazione dei meccanici, durante le qualifiche, a creare troppa euforia, sarà stato il passo di gara di venerdì. La Ferrari sembrava essere destinata, se non a vincere, almeno a salire sul podio di Sepang e invece, Fernando Alonso si è dovuto arrendere alla quarta posizione, artigliata coi denti, mentre Kimi Raikkonen ha chiuso in 12esima posizione, tra il contatto con Magnussen avvenuto a inizio gara e i problemi al DRS che lo hanno colpito. La delusione era piuttosto evidente sul volto di Stefano Domenicali e Pat Fry al termine della gara. Sicuramente gli uomini del Cavallino Rampante speravano in un risultato migliore. L’unica cosa che possono fare a Maranello è rimboccarsi le maniche per evitare un ennesimo anno di appannamenti.

«Non possiamo ritenerci soddisfatti del risultato ottenuto oggi, perché anche se da un lato siamo riusciti a portare a casa un quarto posto che permette a Fernando di rimanere terzo nella classifica piloti, dall’altro Kimi non ha raccolto punti che erano assolutamente alla sua portata, a causa di quanto accaduto con Magnussen al primo giro – ha commentato Stefano Domenicali – Nonostante ci siano stati dei miglioramenti, a livello di prestazione il distacco dalla Mercedes rimane significativo e questo deve spingere tutta la squadra, sia in pista ma soprattutto a Maranello, a migliorare la vettura a 360 gradi. Sappiamo quali sono le aree su cui concentrare il nostro lavoro e dobbiamo cercare di farlo nel minor tempo possibile. Il campionato è solo all’inizio e sappiamo bene come in Formula 1 le cose possano cambiare in fretta».

Della stessa opinione è anche Pat Fry che però vede uno spiraglio di luce: «Il risultato della gara di oggi ha due volti, perché se da un lato Fernando è riuscito ancora una volta a dare il massimo, dall’altro la corsa di Kimi è stata compromessa subito dopo il via. Nel primo caso si è trattato di una gara condizionata dalla gestione del traffico e dal rendimento degli pneumatici: mentre cercavamo di anticipare le soste per passare Ricciardo, allo stesso tempo dovevamo difenderci da Hulkenberg che era alle spalle di Fernando e aveva optato per una strategia diversa. Un contatto con la McLaren di Magnussen ha invece costretto il suo compagno di squadra ad effettuare un intero giro a velocità ridotta per raggiungere i box e cambiare la gomma. Nonostante le diverse fortune entrambi hanno girato con un buon ritmo, abbastanza simile al gruppo di vetture giunto dietro le Mercedes. La F14 T continua a crescere e a dimostrare una buona affidabilità, ma sappiamo che questo non basta. Siamo consapevoli di essere nella direzione giusta, ma se vogliamo ridurre il distacco dalla vetta della classifica dobbiamo fare un grande passo avanti. Il Bahrain si preannuncia una tra le gare più difficili del Campionato: lì certamente la gestione dei consumi giocherà un ruolo fondamentale».