GP-Giappone-sintesi

© RedBull Racing X.com

SuperMax torna a vincere e lo fa nella sua Suzuka, conquistata per la querta volta di fila. A seguire le due McLaren di Norris e Piastri

La Red Bull porta a casa una clamorosa vittoria, proprio a Suzuka. L’olandese batte cosí il record delle tre vittorie consecutive in questo circuito di Senna e Schumacher. Le McLaren, nonostante fossero le favorite, non hanno attuato una strategia tale da superare il quattro volte campione. Vediamo cosa é successo a Suzuka.

L’inizio é stato alquanto liscio: nessuno ha perso la propria posizione. Ottima la partenza di Verstappen che giá si posiziona all’attacco. Buona anche la performance di Lewis Hamilton che, nonostante montasse le gomme hard, é riuscito a non far scappare la sua posizione.

Russell é apparso per quasi tutta la gara piú veloce di Leclerc. Il britannico, infatti,  si é mantenuto costantemente in zona DRS sul monegasco. Quanto al pilota della rossa, non sembra aver mostrato problemi nel corso della gara, ma neanche tanta azione.

Nelle fasi successive, Verstappen apre un piccolo gap sulle McLaren. Queste alzano leggermente il ritmo e provano a rubare qualche decimo a Max, ma niente da fare. É necessario aspettare i pit stop. Anche dopo i pit stop, i piloti raggiungono nuovamente le posizioni precedenti. L’unico cenno di azione si ha quando Piastri nel corso del quarantesimo giro entra in zona DRS su Norris, ma alla fine non viene effettuato alcuno swap.

Alcune doverose segnalazioni riguardano Tsunoda che, sebbene puntasse ad ottenere il podio, ha concluso in dodicesima posizione. Tra i rookie, oltre al costante Kimi Antonelli, anche Hadjar – che era finito a muro nel corso delle prove libere del venerdí – ottiene i primi punti in Formula 1 concludendo in ottava posizione.