Formula 1 VS Porsche Supercup a Barcellona

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Ma non erano i nuovi circuiti a rovinare lo spettacolo della Formula 1?

Per molti spettatori occasionali questa è diventata una verità assiomatica, eppure il classico GP di Spagna settimana scorsa ha dimostrato il contrario.

Il circuito di Catalogna, nei pressi di Barcellona, ospita la F.1 ininterrottamente dal 1991: un lunghissimo rettilineo principale e poi grandi curvoni di media velocità. I piloti lo conoscono a fondo perché qui si tengono i test invernali.

In 25 anni in Spagna ha vinto 19 volte chi è partito dalla pole position; invece sul cittadino di Monaco, dove si correrà domenica prossima e dove vige lo slogan “la qualifica conta come il Gran Premio”, 16 volte la pole è stata così fondamentale, nonostante nel Principato la pista sia larga circa la metà rispetto a Barcellona…

Quella di domenica scorsa, la 5^ gara della stagione 2015, si è decisa alla partenza. Nico Rosberg, scattato appunto in pole ha mantenuto la testa fino al traguardo. Il peggior Lewis Hamilton della stagione, sbagliata la partenza, si è visto sopravanzare da un Sebastian Vettel sempre pronto a sfruttare gli errori delle Mercedes. Solo una buona strategia con i cambi gomme ha permesso all’inglese di chiudere al secondo posto, lasciandosi alle spalle una Ferrari aerodinamicamente nettamente inferiore.

Ecco, il GP spagnolo, nonostante il lungo rettilineo nel quale era possibile azionare il DRS, ha costretto gli spettatori ad assistere ad una corsa d’attesa, di strategia. Una classica gara di F.1 del resto, perché nonostante i nostalgici parlino di un passato fatto di epiche battaglie, i gran premi spettacolari e ricchi di sorpassi sono sempre stati la minoranza nell’arco di un campionato.

E’ stato dunque un GP per intenditori, per gli appassionati che riuscivano a tenere sotto controllo i tempi sul giro delle vetture in processione, distanziate a intervalli regolari l’una dall’altra. Eppure siamo nel cuore dell’Europa, non in un “tilkodromo” asiatico. L’ingegnere tedesco addetto alla progettazione dei circuiti di Formula 1 di ultima generazione, Hermann Tilke, in realtà ha messo il suo zampino nel rivedere alcuni punti del circuito, in particolare l’ultimo settore. Ma il layout è rimasto quello tradizionale di 25 anni fa, con i curvoni che non permettono alle monoposto di avvicinarsi, perché a centro curva i flussi aerodinamici della vettura che precede compromettono l’efficienza aerodinamica di chi segue da vicino. Le gomme in particolare quest’anno si degradavano velocemente, soprattutto quando un pilota tentava un attacco. Per questo, come al solito, il GP di Spagna è stato avaro di emozioni.

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Le tribune del Montmelò non erano particolarmente gremite durante il GP. Nonostante la Spagna schierasse tre piloti ufficiali e la tester Lotus, Carmen Jorda, il bilancio per i piloti di casa è stato deludente: il migliore dei 3, Carlos Sainz, si è piazzato 9°, 18° Roberto Merhi, mentre Fernando Alonso è stato il primo pilota a ritirarsi durante la corsa.

Le tribune erano praticamente deserte invece durante la mattinata, quando si sono disputate le gare di contorno al Mondiale di Formula 1. Tra queste ha spiccato il campionato Porsche Supercup.

I 14 giri della gara del prestigioso monomarca, hanno ribaltato qualsiasi discorso sulla monotonia del circuito spagnolo.

Pronti via e alla prima curva finiscono due piloti nella sabbia: entra la Safety car.
Il “Rosberg delle Porsche” è stato Michael Ammermuller: tedesco di 29 anni, dopo un ottimo scatto dalla pole position ha mantenuto la testa della corsa, andando a vincere senza problemi il primo appuntamento stagionale. Un vincitore in solitaria, questa l’unica uguaglianza con la gara di Formula 1…

Le 28 Porsche 911 GT3, colorate e rombanti, hanno invece emozionato, anche i telespettatori.

Le vetture senza l’aerodinamica delle Formula 1 potevano rimanere incollate anche lungo i curvoni di Barcellona, e lo spazio di frenata relativamente lungo delle macchine ha permesso sorpassi in punti inimmaginabili. Ogni curva poteva essere buona per un attacco.
Inoltre essendo vetture tutte uguali (messa a punto degli assetti a parte) i piloti Supercup hanno dovuto realmente guidare con destrezza: incroci di traiettorie e scie risultavano decisive per sferrare attacchi, resi spettacolari dagli on-board camera. Da queste inquadrature era evidente il lavoro del pilota, costretto a lottare di continuo con l’instabilità di queste vetture turismo. Gli alti cordoli, che le fragili F.1 scansavano passandoci a fianco, venivano usati invece come trampolini dalle 911 GT3 in bagarre.

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Tra i partecipanti alla serie in maggioranza ci sono piloti tedeschi, due invece hanno “giocato in casa” domenica scorsa: Alexander Toril, 16°, e Alex Riberas, 5° dopo un’esaltante rimonta.

Il campionato 2015 farà da antipasto della corsa di Formula 1 per 8 volte, principalmente durante le tappe europee del Circus. Già a Monaco domenica prossima ci sarà il bis, poi le gare si terranno in Austria, Gran Bretagna, Ungheria, Belgio, Italia e infine in Texas, quando di fronte al pubblico americano disputeranno due manches.

Questi week-end di gara, grazie al campionato Porsche Supercup, godranno di un alto livello di spettacolarità: le 911 GT3 in sbandata, fianco a fianco o per aria, lanciate in gare da nemmeno 30 minuti senza pit stops, non si cureranno troppo se il circuito che le ospiterà sarà storico o moderno.

 
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