Formula 1, test Barcellona 2016: Ferrari e Red Bull passo in avanti, la Mercedes si nasconde

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La prima sessione di test invernali collettivi di Formula 1 si è rivelata utile per dare, almeno fino a un certo punto, una prima visione di quello che ci potrebbe attendere per il resto della stagione. Sicuramente il 2016 verrà ricordato anche per essere l’anno con meno test pre-campionato, appena otto giorni, rispetto ai tradizionali dodici. La progressiva riduzione di tempo in pista e costi ha obbligato i team di Formula 1 ad affrontare prima dell’avvio di stagioni solamente due sessioni di test della durata di quattro giorni ciascuno, entrambi in Spagna, sulla pista catalana del Montmelò, alle spalle di Barcellona.

Se la Mercedes ha fatto un ulteriore passo in avanti, Ferrari e Red Bull non si sono risparmiate, anche se l’idea comune è che la corazzata tedesca sia ancora troppo forte per essere definitivamente abbattuta mentre la McLaren, nonostante i progressi compiuti, continua ad essere assillata dai problemi col fantasma dell’affidabilità che incessantemente alita addosso al team di Woking.

MERCEDES – La Mercedes ha disputato una prima settimana che sinceramente, sarà difficile migliorare. La W07 si è mostrata una monoposto altamente affidabile, soprattutto tenendo conto dei 675 giri complessivi portati a termine da Rosberg e Hamilton, tanto che hanno potuto completare il programma previsto per la sessione senza intoppi che possiamo definire seri. Proprio in occasione di questa prima sessione la Mercedes ha fatto debuttare in pista un nuovo muso, soprannominato Bruce, prendendo spunto dl nome dello squalo del lungometraggio di animazione Alla ricerca di Nemo, che ha portato i piloti delle Frecce d’Argento a testare la nuova soluzione in occasione delle giornate di mercoledì e giovedì. Tutti gli obiettivi sono stati raggiunti e i tempi sul giro, che mostrano come la Mercedes abbia nettamente deciso di non spingere, mostrano con grande evidenza dove si trovi il team tedesco.

FERRARI – Nonostante i buoni tempi (ottenuti con gomme Ultrasoft) non si può di certo dire che la Ferrari, anche se le sensazioni dei piloti sono positive, non sia effettivamente dove attendeva di essere. Da quando Sergio Marchionne e Maurizio Arrivabene si sono insidiati a Maranello rispettivamente in qualità di Presidente e Team Principal del Cavallino Rampante, si è sempre andato predicando che il 2016 avrebbe dovuto essere l’anno della Rossa, la stagione che avrebbe dovuto portare entrambi i titoli Mondiali a Maranello. Sicuramente la SF16H, nata dalle ceneri della monoposto 2015, è una vettura veloce, ben bilanciata e che ha guadagnato prestazione anche nei settori più tenici probabilmente grazie alla nuova sospensione anteriore push rod che ne migliora la guidabilità. Nonostante ciò, la Ferrari ha sofferto per l’affidabilità: se Raikkonen è stato letteralmente fermato da problemi con il carburante, anche negli altri giorni la Rossa ha dovuto fare i conti con intoppi di minore intensità che però hanno necessariamente modificato il loro iniziale piano di lavoro.

RED BULL – Possiamo dire che la Red Bull è tornata a lottare per le posizioni di testa. Anche se sicuramente non è al livello della Mercedes, sicuramente la RB12, quella che dispone del miglior telaio mai costruito dal team di Milton Keynes secondo Helmut Marko, ha le carte in regola per dare del filo da torcere alla Ferrari per quanto riguarda le posizioni da podio. Oltre all’affidabilità e al netto miglioramento delle prestazioni, la Red Bull ha potuto completare il suo programma senza intoppi. La prossima settimana dovranno necessariamente mostrare il vero potenziale: la situazione attuale ci suggerisce di pensare che sicuramente la stagione sarà migliore rispetto al 2015.

WILLIAMS – In Williams tutto è andato pressapoco per cominciare la stagione 2016 col sorriso. Il team di Grove ha girato abbastanza e ha completato il suo programma di lavoro senza troppi problemi nonostante negli ultimi giorni della sessione sono stati obbligati a fare i conti con una mancata affidabilità da parte della FW37. La monoposto che la Williams ha studiato per il 2016 ha un aspetto molto continuista rispetto alla sua versione 2015. Anche se la performance generale sembra essere migliorata sarà davvero difficile per la scuderia inglese riuscire a confermare il terzo posto nel Mondiale Costruttori con una Red Bull così in forma. L’ultima settimana rimuoverà ogni dubbio.

TORO ROSSO – Dopo la Mercedes, la Toro Rosso è la seconda scuderia che ha portato a termine il maggior numero di giri totali, ben 447. Rispetto alla cugina che ha preso parte alla stagione 2015, la STR11 è sicuramente migliorata per quanto riguarda equilibrio, maneggevolezza e velocità. In particolar modo in questi primi giorni di prove, la Toro Rosso ha girato parecchio col motore Ferrari 2015, cercando prima l’affidabilità della power unit, e poi la prestazione, che con ogni probabilità potremmo ammirare la settimana prossima. La bontà della STR11, e degli ingegneri che hanno lavorato sulla monoposto, va ulteriormente rimarcata visto che la vettura è stata letteralmente stravolta una volta ricevuta la conferma del passaggio dalla power unit Renault alla Ferrari, coi crash test FIA fatti ancora prima della Red Bull proprio nella speranza che, in caso di fallimento, ci fosse stato il tempo necessario per ripeterli. Oltre che la rinnovata livrea, in occasione dell’ultima sessione, la Toro Rosso porterà in pista un importante aggiornamento aerodinamico che dovrà essere svezzato dai giovani Carlos Sainz JR e Max Verstppen.

MCLAREN – La McLaren è un po’ come se avesse disputato due sessioni di test nel corso della stessa settimana. Se la prima parte è stata sicuramente positiva e piena di entusiasmo, lo stesso non si può dire della seconda, che in un certo senso ha riportato a galla i fantasmi del 2015. C’era grande attesa attorno alla McLaren, al nuovo motore Honda. Il team di Woking ha completato 257 giri, appena tre in più della Manor, e almeno per il momento il motore giapponese non convince: l’unità di potenza lascia molti dubbi. La MP4-31 invece, può contare su un ottimo telaio, come hanno confermato piloti e ingegneri. L’ultima sessione sarà di fondamentale importanza per la McLaren e per i suoi piloti, Jenson Button e Fernando Alonso. L’obiettivo del team di Woking, nonostante le velocità di punta non abbiano impressionato, è capire se riusciranno a risolvere tutti i problemi prima della gara inaugurale di Melbourne.

FORCE INDIA – Esattamente come è stato nel 2015, la Force India VJM09 sembra essere una monoposto consistente sulla quale va a gravare una situazione economica della scuderia poco piacevole. I primi test hanno lasciato intuire che il team indiano vuole essere la sorpresa del Mondiale 2016 soprattutto dando una veloce occhiata ai tempi fatti registrare con le coperture medie.

RENAULT – Non ci si può nascondere. Il 2016 rappresenterà per la Renault una stagione di transizione. Con un progetto iniziato in ritardo ed ereditato dalla Lotus, il punto forte della scuderia transalpina potrebbero essere proprio i piloti, giovani ma con poca esperienza, Kevin Magnussen, al rientro da titolare dopo il biennio in McLaren, e Jolyon Palmer, al debutto in Formula 1. La RS16 ha ancora bisogno di molto lavoro per essere considerata davvero competitiva, soprattutto a livello di motore che sembra essere il punto debole della monoposto.

SAUBER – Dare un giudizio sulle prime prove della Sauber è difficile perché il team di Hinwil, che presenterà la vettura 2016 il prossimo 1° marzo, ha girato in occasione del primo test al Montmelò con la Sauber 2015. Nonostante i risultati definiti incoraggianti e le prove comparative effettuate in questa prima quattro giorni di prove, per la scuderia elvetica il 2016 potrebbe rivelarsi una stagione difficile. Oltre alla sempre complessa situazione economica, il debutto in Formula 1 della Haas, che di fatto ha rubato alla Sauber il titolo di scuderia B della Ferrari, potrebbe aver stroncato le ali al team di Peter Sauber. La settima prossima potremmo capire qualcosa di più.

MANOR – Dopo cinque stagioni trascorse nelle retrovie della griglia di partenza di Formula 1, la Manor inizia la stagione con un rinnovato ottimismo e l’obiettivo di lasciare ad altri la maglia nera del campionato. Il sodalizio con la Mercedes trasforma il team inglese nello junior team dei tedeschi, soprattutto dopo l’arrivo del giovane e talentuoso pilota Pascal Werhlein, da anni sotto contratto con la Mercedes. Con ogni probabilità il 2016 potrebbe rappresentare l’anno di svolta per la Manor che disputerà la sua prima stagione con PU Mercedes, cambio e sospensioni della Williams (motorizzata Mercedes) e carburante Petronas. La performance è nettamente migliorata rispetto a quella dello scorso anno ma bisogna ricordare che proprio nel 2015 la Manor ha preso parte al Mondiale di Formula 1 con la vettura 2014. Un progetto in crescita che potrebbe prendersi delle soddisfazioni.

HAAS – È stato un primo test positivo per il neo-nato team americano. La prima quattro giorni sul tracciato di Barcellona è andata nettamente meglio di quanto si aspettassero i vertici della Haas, tanté che il Team Principal della scuderia, Guenther Steiner, non ha nascosto tutta la sua felicità per i progressi e per i giri in pista portati a termine, ben 281. L’unico intoppo che ha condizionato i test della Haas è avvenuto in occasione della prima giornata, quando l’alettone anteriore ha dato qualche problema a Grosjean sul rettilineo di Barcellona. La Haas è italiana nel cuore col telaio creato in collaborazione con la Dallare e il motore proveniente dalla factory della Rossa di Maranello. Anche se non si vuole dire, la neo scuderia a stelle e strisce è, di fatti, il team B della Ferrari.