Formula 1, superlicenza 2016: i piloti prendono la parola

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Dopo l’introduzione del sistema di punteggio da utilizzare nel rilascio della superlicenza, si è generato un convulso chiacchierio tra i piloti. Dopo che la stessa Renault ha chiesto dei chiarimenti alla FIA, i drivers si dividono a metà tra favorevoli e contrari. Proprio tra quest’ultimi ha trovato il suo spazio un ex pilota di Formula 1 come David Coulthard, ex McLaren, che ha espresso tutta la sua perplessità a riguardo del nuovo sistema: «Vengono assegnati punti per un campionato che non esiste ancora e che ne prenderà molti di più di altri già esistenti – ha sottolineato lo scozzese facendo riferimento alla Formula 2 – Sono d’accordo solo al concetto base. Ma se ci fossero piloti eccezionali, non sarebbe giusto restringere loro le possibilità di arrivare in Formula 1. Non tutti riescono a completare i campionati e quindi non sono in grado di vincerli, sebbene abbiano dimostrato durante la stagione di essere più promettenti rispetto ai reali vincitori».

Tra i contrari dei nuovi parametri incontriamo anche il parere di Gary Paffett, ex test driver della McLaren, che ha sottolineato come il sistema, per essere veramente efficace debba essere ancora perfezionato: «L’omissione di alcuni campionati importanti dal sistema a punti per l’ottenimento della superlicenza è piuttosto sbagliato. Quando vinsi il titolo nel 2005 ero al mio terzo anno in DTM e in quella occasione ho avuto l’opportunità reale di ottenere un volante per il campionato 2006 di Formula 1. Con questo sistema, adesso, sarebbe stato impossibile per me correre». Eppure, tra tante voci contrarie, i giovani promuovono la mossa della Federazione Internazionale.

Dean Stoneman, che ha corso le ultime tre stagioni nella GP3 Series, è sicuro che con questi nuovi parametri avrà più possibilità di arrivare in Formula 1 per mostrare il suo talento: «La stagione passata è stata eccezionale, sono arrivato a lottare per il Mondiale di GP3. Poco tempo fa parlando con una persona ci si diceva che la Formula 1 è un sogno nel quale riesce solo 1 su un milione. Però guardiamo l’esempio di Max Verstappen. La sua promozione non è ingiusta perché è un buon pilota però forse sarebbe stato meglio non saltare così tanti livelli in una volta sola». Sulla scia del britannico troviamo anche Robin Frijns, vincitore della Formula Renault 3.5 nel 2012: «Alcuni dei piloti attuali di Formula 1 tra qualche anno si ritireranno. È una buona notizia sapere che, con questo sistema, arriveranno nella massima serie solo i piloti veramente meritevoli. Credo che questo sia il modo corretto per andare avanti», ha concluso l’olandese.