Formula 1 | Sergio Marchionne ed il suo sogno di nome Ferrari

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© Scuderia Ferrari, Press Area

Come nel romanzo di Stefano Benni “Bar Sport”, il tempo che separa dall’avvio della nuova stagione di Formula 1 è sempre condito da simpatiche voci di corridoio a cielo apertissimo. Proprio come quella di Sergio Marchionne, Presidente sommo della Ferrari, che avrebbe il sogno nel cassetto di acquisire interamente il marchio di Maranello.

Il leggendario intento sarebbe emerso da Dagospia. Un ipotetico interesse nascosto, presente, che ha portato quesiti ai microfoni del numero uno di FCA, nel mentre del salone di Detroit. A domande precise, scontate forse, stuzzicanti risposte in pieno stile Marchionne: “Ma chi l’ha cacciata sta storia. Sono tutte menate, termine tecnico. Fatevi un paio di calcoli. La Ferrari vale 20 miliardi in borsa, a che prezzo la compro? Parliamo di 30 miliardi di dollari. Vabbé che siamo ottimisti, ma mi servirebbe un biglietto della lotteria”.

Una tagliente smentita, relativamente una indiscrezione evidentemente inconsistente. Una chiacchiera proprio da “Bar Sport”, pragmaticamente non suffragabile dalle fredde, importanti, cifre menzionate. Una tranquilla ammissione, indiscrezione, che apparentemente vedrebbe Marchionne privo di un simile capitale nel suo cassettone dei sogni. Anteponendo, poi, al momento i soli interessi del Cavallino Rampante“Cerchiamo di vincere il mondiale di F.1 piuttosto e cerchiamo di far fare un sacco di soldi alla Ferrari”.

Eppure l’abilità oratoria di Sergio non scoraggia ulteriori quesiti. Sembrerebbe che la Indycar stia cercando nuovi marchi per allargare il ventaglio di motorizzazioni da offrire al campionato. Non trattasi di Ferrari, bensì Alfa Romeo, uno dei marchi prediletti da Marchionne in seno ad FCA. Una nuova frontiera per la casa di Arese, una nuova strada di possibili soddisfazioni sportive: “Quello americano è un bel progetto: bisogna cominciare a guardarci. Qui hanno uno stand molto bello. Lo avete visto?”.

Il Presidente è impegnato su vari fronti, meno che su quello dell’acquisizione della Leggenda delle corse. Quantomeno, volendo alludere ad un fondo di verità sulla questione, le priorità, al momento, sono ben altre.