Formula 1 | Il puzzle Ferrari Gestione Sportiva 2018 verso l’ultimazione

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© Scuderia Ferrari, Press Area

A breve si riaprirà il sipario sulla Formula 1, e come in ogni dietro le quinte il lavoro è frenetico ed incessante per provvedere al tutto ed al meglio. La Ferrari nelle mani di Maurizio Arrivabene e Mattia Binotto continua la sua riorganizzazione della gestione sportiva 2018, anche alla luce di qualche addio, e di qualche “offerta volontaria”.

Diego Ioverno, il direttore sportivo, nonché il responsabile dell’assemblaggio del veicolo e delle operazioni in pista, ritorna al reparto corse a Maranello, lasciando quel gusto di andare in giro per il mondo tra le tappe del calendario mondiale. Un reimpiego della sua figura professionale, destinata eventualmente a ruoli di maggiore responsabilità, pur lontano dalle piste. I suoi ruoli sembra siano spartiti in seno ai tecnici del muretto 2018. Jock Clear, il capo degli ingegneri in pista, così, sarà anche demandato al “chiacchiericcio” con la direzione gara di Charlie Whiting.

Nell’attesa di ruspanti risvolti su Ioverno, qualora fosse oramai compromesso di asfalto ed atmosfera da box, Dave Greenwood, l’ultimo ingegnere di pista di Iceman, ha deciso di investire le sue risorse altrove. Andrà alla Manor per abbracciare la causa WEC LMP1, un ritorno di fiamma, una nuova avventura per inseguire nuovi, vecchi, stimoli. La caccia al successore è aperta, e l’ingegnere che assisterà il finlandese di Espoo, per quella che molto probabilmente sarà la sua ultima stagione in Ferrari, potrebbe essere Marco Matassa. Un giovane ed apprezzatissimo professionista modenese, ligio ed appassionato al settore dei giovani driver, che ha scelto per il nuovo anno l’approdo a Maranello.

E se è chiaro che l’uscente Lorenzo Sassi si sia accasato in Mercedes, dopo la non soddisfacente esperienza nel settore power unit a Maranello, il sostituto, Corrado Iotti, sarà affiancato da altri due tecnici giá presenti nell’organico Ferrari. I due, Guido Di Paola, Lucio Calogero, entreranno nel settore power unit. Forze briose, nuove, soprattutto guardando alla necessaria ed estrema ricerca del connubio affidabilità-prestazioni che, dal 2018, rappresenterà una sfida ancor più ardua per il nuovo controverso regolamento delle sole tre power unit a stagione.

Un leggero restyling della gestione sportiva, per rispondere ad una Mercedes che continuerà a dettare il passo, a meno di cataclismi in quel di Stoccarda, per provare a mettere in pista i numeri buoni per il, fino ad ora, irraggiungibile sorpasso prestazionale. Visto che, un pareggio, in tal senso, potrebbe ugualmente essere non sufficiente. Un segnale quello di Marco Matassa, dopo anni in cui da Maranello il flusso di tecnici è stato squilibrato verso l’uscita. Anni un po’ cupi dove la mancanza di risultati consistenti del cavallino rampante ha parzialmente ridotto l’interesse di professionisti, anche con blasone.

Il 2017 Ferrari, nonostante l’oggettiva disfatta mondiale, sembra aver incuriosito l’ambiente, il mercato tecnici. Un vento caldo che sembra voler provare a trascinare intenti motivati nel perseguire un desiderio generalizzato, nascosto. Secondo cui, i tempi sono maturi affinché la leggenda delle corse ritorni, quantomeno, ai fasti di un tempo.