Formula 1, per Johansson Fernando Alonso ricorda i Campioni del passato

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I piloti attuali che occupano la griglia di partenza di Formula 1 non sono minimamente comparabili ai Campioni del passato. Non è una novità: ormai le lotte vere e proprie avvengono lontano dalla pista, passano dalla politica. A esserne convinto è anche l’ex pilota di Formula 1, Stefan Johansson. 11 stagioni in Formula 1, con 79 partenze e 12 podi al suo attivo. Lo svedese, che ha corso contro piloti del calibro di Lauda, Senna, Prost, Mansell, Piquet, ha lasciato intendere che Fernando Alonso è l’unico driver attuale che gli ricorda i grandi Campioni coi quali il 59enne ha lottato in pista.

«Per essere un grande pilota, è necessario disporre di un ego e una volontà fuori dal comune. Ecco perché le battaglie che si vedono oggi in Formula 1 non sono ricche di entusiasmo come una volta – ha commentato l’ex pilota – Mansell, Senna, Prost, Piquet, Lauda, Schumacher, erano brutali. Ciascuno di loro aveva un ego smisurato e per arrivare ai massimi livelli bisogna essere così. Questo è il fattore che manca in Formula 1 oggi, non si percepisce. Fernando Alonso mi sembra l’unico rimasto di quel periodo, dove ci si metteva in gioco con tutto pur di vincere».

Lo svedese ha voluto fare un parallelo tra le battaglie in Formula 1 dei suoi tempi con la rivalità che vede protagonisti Hamilton e Rosberg: «Nel 2014 c’è stato più odio tra Nico e Lewis. Quest’anno tutto è stato più tranquillo in Mercedes, entrambi i piloti si sono complimentati tra di loro. Quando sei così vicino al tuo compagno in termini di competitività non riesci a batterlo in nessun modo devi capire meglio il suo eventuale punto debole, magari provando a far saltare in qualche modo il suo equilibrio a livello psicologico – ha commentato l’ex pilota di Formula 1 – Questo era quello che Nelson Piquet faceva, e ci riusciva con successo. Era spietato, non solo con Mansell, ma anche con Senna, additandolo con ogni specie di soprannome. Non gli importava. Faceva quello che era necessario per minare psicologicamente la mente dei suoi rivali. Più o meno ci riusciva».