Formula 1, non solo Caterham: anche la Marussia finisce in bancarotta? 24 Ottobre 2014 Eleonora Ottonello Per la Formula 1 sono tempi duri. Dopo la Caterham anche la Marussia rischia prepotentemente di ritrovarsi sbattuta fuori dalla Categoria. Nonostante le rassicurazioni giunte dagli investitori, le possibilità che la scuderia russa possa non essere presente ai nastri di partenza della stagione 2015 sono abbastanza alte. Il team di Banbury rischia perfino di non partire per la prossima gara che si terrà ad Austin la prossima settimana. I responsabili della scuderia anglo-russa devono trovare i supporti finanziari per far muovere la squadra alla volta degli Stati Uniti e anche per gli ultimi due appuntamenti della stagione. Andrei Cheglakov, proprietario della scuderia guidata da John Booth, ha tentato più volte di vendere la Marussia, ma senza successo, tanto che in un primo tempo si era parlato di un passaggio di proprietà del team di Banbury a Lawrence Stroll, padre di Lance, pilota della Ferrari Driver Academy, e boss della casa di moda Tommy Hilfiger. L’obiettivo della scuderia è quello di resistere per mantenere l’attuale nono posto in classifica costruttori grazie ai punti ottenuti da Jules Bianchi a Montecarlo, in occasione della gara nel Principato. Ma i problemi non sarebbero finiti qui: come scrive La Gazzetta dello Sport, proprio la Ferrari, che fornisce i motori alla scuderia anglo-russa, avrebbe interrotto il passaggio di informazioni sulla nuova power unit del 2015 proprio per i continui ritardi nei pagamenti delle unità di quest’anno. Se effettivamente Caterham e Marussia dovessero scomparire dal mondiale di Formula 1, la stagione 2015 si presenterebbe al via con appena 18 vetture, tornando così in voga l’ipotesi di avere una terza monoposto per scuderia in pista. Tags: 2014, Caterham F1 Team, GP Stati Uniti, Lawrence Stroll, Marussia F1 Team