Formula 1, Minardi esalta Fernando Alonso: «Persi mondiali in Ferrari non per colpa sua»

Foto: G. Benfenati

Giancarlo Minardi. Un nome quasi sconosciuto alle generazioni più giovani ma che nella testa degli appassionati, evoca una storia gloriosa, una storia tutta italiana che comprende oltre trentacinque anni di gare, dalla Formula Italia alla Formula 1. Il fondatore ed ex proprietario dell’omonima scuderia, comprata dalla Red Bull nel 2005, e ribattezzata poi come Toro Rosso, è conosciuto in Formula 1 per essere un grande scopritore di talenti.

Alessandro Nannini, Jarno Trulli e Fernando Alonso sono solo alcuni dei piloti che, grazie al loro talento e alla caparbia si sono guadagnati la fiducia di Minardi. Come ci aveva già anticipato in un’intervista esclusiva, a distanza di oltre un anno, l’imprenditore italiano non ha dubbi e, nonostante la scarsità di risultati ottenuti quest’anno, continua a promuovere Fernando Alonso: «Mi viene da ridere se penso a quelli che credono che sia finito – ha commentato Minardi ai colleghi de Il TirrenoStiamo parlando di quello che, tuttora, è il miglior pilota della Formula 1. Certo, se la tua macchina non va c’è poco da fare. Al volante della Ferrari avrebbe potuto vincere un paio di Mondiali, se li ha persi non è stata assolutamente colpa sua».

Proprio il 68enne ha stroncato la decisione della Ferrari di continuare a puntare su Raikkonen, al quale avrebbe preferito un giovane. Non è un mistero infatti che se Jules Bianchi non fosse stato vittima del tremendo incidente in occasione del GP del Giappone 2014, il francese avrebbe avuto la sua opportunità con la Rossa di Maranello, forse proprio quest’anno: «La conferma di Raikkonen mi ha stupito. Al di là del nettissimo divario con Vettel, Kimi ha commesso errori inspiegabili per un ex campione del mondo e non vedo come possa migliorare alla sua età – ha commentato – Io avrei dato fiducia a un giovane in grado di stimolare ulteriormente il tedesco».

Non si può certo dire che il paddock latiti di talenti, ma in Formula 1 continua a latitare la presenza di un pilota italiano: «Alcuni ragazzi stanno crescendo molto bene. Le faccio qualche nome di talenti in erba: Luca Ghiotto, Anthony Giovinazzo e Antonio Fuoco. Certo, ci vorrebbe qualche bello sponsor che creda in loro. O, me lo faccia dire, una nuova scuderia Minardi che abbia il coraggio di gettarli nella mischia». E Mick Schumacher? «C’è troppa pressione sul ragazzo, tanto più che come tutti possiamo immaginare sta vivendo una situazione familiare molto complessa. Lasciamolo crescere con calma, se sono rose fioriranno».