Formula 1 | Mercedes, Brawn torna a parlare dopo la separazione: “Lauda e Wolff? Non potevo fidarmi.”
Il sito ESPN ha pubblicato, in anteprima, alcune indiscrezioni che trapelano dalla tanto attesa biografia scritta da Ross Brawn, in collaborazione con il CEO della Williams Parr: “Competizione Totale: lezioni di strategia dalla Formula 1” questo il titolo tradotto.
Nel libro l’ingegnere britannico rivela le cause che lo hanno portato alla dipartita dal team di Brackley, confessando come Niki Lauda e Toto Wolff abbiamo giocato un ruolo fondamentale.
“Ad un certo punto ho capito che non potevo fidarmi delle persone che mi venivano imposte” scrive Brawn, “Non potevo sapere quello che avevano in mente di fare. Niki mi diceva una cosa e poi venivo a sapere che ne diceva un’altra alle mie spalle.”.
Brawn inizia la sua esperienza in Formula 1 con la Williams, dopo una breve parentesi alla Jaguar, ritorna nella massima serie come direttore tecnico della Benetton e contribuisce alla conquista dei due titoli di Schumacher (‘94-95) e quello Costruttori. Dopodiché approda alla Ferrari e assieme a Todt e Byrne forma il “Dream Team”, rivelandosi una pedina fondamentale nei 5 titoli di Schumacher (2000-2004). Nel 2006 viene ingaggiato dalla Honda, che poi rileva e trasforma in Brawn GP. Nel 2009 il team viene acquistato dalla Mercedes e Brawn ne diviene il Team Principal fino al 2013.
In particolare l’ex Team Principal, spiega di come non abbia avuto voce in capitolo riguardo la firma del contratto con Paddy Lowe.
“All’inizio del 2013 ho scoperto che Paddy Lowe aveva firmato a Stoccarda, quando ho chiesto spiegazioni a Niki [Lauda] e Toto [Wolff] hanno iniziato a incolparsi a vicenda davanti a me.” afferma Brawn e continua: “Non potevo fidarmi di queste persone e onestamente non capivo come avrei potuto continuare in questo modo, l’unica soluzione sarebbe stata la guerra fino a mandarli via.”.
Brawn infine, si riferisce alla posizione di azionisti occupata da Wolff e Lauda all’interno della Mercedes, definendola una “questione complicata”.
“E’ stata una decisione interessante da parte della Mercedes che non ho mai capito. Credo che il loro scopo fosse quello di guadagnarsi più rispetto all’interno della squadra come azionisti, in questo modo avrebbero potuto intromettersi nella gestione del team.” termina Ross Brawn.