Formula 1 malata: senza sponsor, anche il titolo di GP2 non serve più

Il talento ormai sembra un’opzione supplementare. Per correre in Formula 1 occorre trovare sostanziosi sponsor che, anche a causa della crisi economica, poco a poco scompaiono. Un argomento tornato inevitabilmente d’attualità. Ci siamo già passati, nel 2008, quando Giorgio Pantano, ex Jordan, sbaragliò la concorrenza in GP2 e vinse con il titolo; nel 2012 è successo anche a Davide Valsecchi. Eppure scorrendo l’albo dei vincitori della categoria cadetta della Formula 1, da dove dovrebbero saltare fuori i piloti del domani, dal 2005 tutti i campioni sono approdati nel Circus: Rosberg in Williams e Mercedes, Hamilton in McLaren e Mercedes, Glock in Marussia e Toyota, Hulkenberg in Williams, Force India e Sauber, Maldonado in Williams e Lotus e Grosjean sempre a Enstone.

«Il sistema della Formula 1 è malato!», questa è stata la dura accusa di Rainer Gantenbein, promotore e finanziatore di Fabio Leimer, il campione 2013 della GP2 che non è riuscito a trovare un posto in Formula 1, dove almeno per la stagione in corso, molti sedili sono già stati occupati. Il pilota svizzero non è mai stato accostato in modo netto al Circus, ma un contatto c’era stato: Gantenbein aveva fatto una seria offerta alla Sauber per ingaggiare Leimer, ma il team di Hinwil ha preferito rinnovare con Gutierrez e rimpiazzare Hulkenberg con un pilota più esperto come Adrian Sutil: «Sarei disposto a pagare un assegno a sette zero se Fabio fosse coinvolto, perché è paradossale che dopo aver avuto successo, la carriera di Leimer si possa definire conclusa», ha confessato Gantenbein al giornale Neue Zurcher Zeitung. Vietato perdersi d’animo però: «Se non si ottiene nulla per questa stagione, lavoreremo per il 2015».