Formula 1 | Ma quanto sta migliorando davvero la Honda?
L’eccellente quarto posto di Pierre Gasly con la Toro Rosso nel Gran Premio del Bahrain ha fatto balzare agli occhi di tutti il miglioramento avuto dalla power unit Honda nel corso dell’inverno.
La McLaren ha preferito abbandonare il costruttore giapponese (e il relativo contributo economico) per passare alla Renault, scelta che diventa discutibile alla luce delle prestazioni messe in pista dalla Toro Rosso a Sakhir.
Gasly ha conquistato un grande risultato in gara (partendo quinto in griglia), ma non solo: il francese si è permesso il lusso di battere un certo Alonso, e di precedere anche l’altra McLaren di Vandoorne.
Questo non aiuta di certo la McLaren, che dopo 3 anni di purgatorio con la Honda sperava di vedere la luce in fondo al tunnel in questo 2018.
“La loro prestazione, (riferendosi alla Toro Rosso, ndr) è stata grandiosa”, ha ammesso lo stesso Alonso, sottolineando però che una rondine non fa primavera. Perchè nell’ultimo Gp le monoposto faentine hanno usufruito di una power unit più fresca, in seguito ai problemi di affidabilità riscontrati in Australia che costrinsero entrambi i piloti al ritiro.
Quindi quanti progressi ha fatto davvero la Honda? Servirà ancora qualche gara per capirlo. Di certo i giapponesi non così lontani dalla Renault: lo step più grosso era stato fatto già a giugno scorso nel Gp del Canada, e ora incominciano a vedersene i frutti.
Anche la Renault dovrebbe aggiornare il proprio motore, portando a Barcellona un nuovo sistema ibrido. E’ stato infatti un problema alle batterie della parte a causare il ritiro di Ricciardo in Bahrain, andando ad incrinare il già difficile rapporto tra la Red Bull e la stessa Renault.
Horner non fa più mistero di guardare a Honda per la fornitura dei motori in vista della prossima stagione, e se la situazione con la Renault non dovesse migliorare è lecito aspettarsi delle sorprese.
Insomma, Red Bull guarda alla Honda con interesse sempre maggiore, cercando di capire quanto sia davvero migliorata dopo aver lasciato la McLaren.