Formula 1 | E’ la power unit Honda il segreto del telaio McLaren?

Power Unit Honda segreto McLaren

© McLaren Press Area

Il matrimonio tra Toro Rosso e Honda ha destato molto scalpore visto che il motorista giapponese non è riuscito a fornire, in tre anni, un’unità motrice competitiva all’attuale nonché prossimo uscente team McLaren. Per il 2018 Honda porterà un nuovo concetto del power unit che spera possa dare soddisfazioni a Toro Rosso, puntando addirittura, secondo quanto dichiarato appena dopo l’annuncio, ad un piazzamento nella top 3.

Follia? Possibile viste anche le dichiarazioni eccessivamente positive degli ultimi anni che non si sono tramutate in risultati. Inoltre il team faentino non ha ancora confermato la lineup 2018 mettendo alla prova due cavallini Red Bull quali Pierre Gasly e Brendon Hartley in questi ultimi appuntamenti mondiali, dopo l’addio di Carlos Sainz ed il doppio appiedamento, quest’ultimo pare definitivo, di Daniil Kvyat.

Honda, dopo aver capito sin dai primi test invernali di aver sbagliato il progetto del motore 2017, ha puntato tutto sulla stagione 2018 introducendo nel corso dell’anno quasi un power unit a Gran Premio ai due piloti McLaren Fernando Alonso e Stoffel Vandoorne.

Il nuovo concetto 2017 presentava il turbo ed il compressore divisi dalla ‘V’ del motore, andando a copiare l’architettura Mercedes con, all’estremità del motore, da una parte il compressore e dall’altra la turbina ad ottenere il risultato di un motore compatto e facile da posizionare all’interno della carrozzeria della MCL32 quest’anno.

Le dimensioni del motore sono un aspetto che hanno ben impressionato i vertici del prossimo team fornito da Honda, Toro Rosso, che dalle parole di James Key ha fatto trapelare la loro soddisfazione sotto questo punto di vista.

“L’ufficio tecnico della Toro Rosso è entusiasta dalle dimensioni del motore Honda, non c’è dubbio che McLaren abbia un buon telaio – ha dichiarato il direttore tecnico Toro Rosso a Motor Sport Magazine evidenziando come le qualità del telaio McLaren possano derivare dalla compattezza del motore giapponese.”

“Devo dire che la comunicazioni è stata veramente buona. Sono incredibilmente rapidi a rispondere alle questioni che gli si pongono – ha aggiunto al portale statunitense Motorsport.com – Sembra che possano avere molte informazioni a portata di mano o che comunque possano trovare delle soluzioni in breve tempo. Abbiamo avuto molte comunicazioni produttive.”