Formula 1 | Jo Ramirez: “L’atmosfera in McLaren è molto cambiata”
Sono finalmente finiti gli anni disastrosi di collaborazione tra la McLaren e i motori Honda, iniziata nel 2015 e tornata in Formula 1 per ridare alla scuderia un nuovo sprint. Tuttavia, in seguito alle continue problematiche incontrate dal team di Woking, nel 2017 McLaren e Honda hanno posto fine al loro accordo, preferendo l’una i motori della Renault e l’altra il team Toro Rosso.
Grazie a questi cambiamenti, il coordinatore della McLaren ai tempi di Ayrton Senna, Jo Ramirez, ha dichiarato che l’atmosfera all’interno del team sia cambiata notevolmente. Le continue sfide e difficoltà incontrate negli anni passati, infatti, non avevano permesso alla scuderia di sviluppare perfettamente la monoposto, causando spesso stress e frustrazione.
“Sono molto più contenti. Il lavoro funziona meglio con gli ingegneri della Renault perché gli europei sono più estroversi, fanno le cose con più entusiasmo e passione perché sanno che alla fine del tunnel avranno nuovi e migliori risultati”.
Del resto, la Red Bull collabora con la Renault dal 2007 e ha ben dimostrato le potenzialità del marchio francese, che messo in pista motori sempre più compatibili con le monoposto. Dopo il passaggio ai motori ibridi nel 2014, però, ha fatto un passo indietro, anche se ha sempre cercato di dare il meglio e di recuperare il tempo perso. In questo senso, secondo Ramirez, la McLaren dovrà affrontare un lungo percorso prima di arrivare ai livelli delle prestazioni della Red Bull, ma ha sicuramente buone probabilità di riuscirci.
Ramirez, inoltre, ha apprezzato la volontà del team di Woking di sostenere Fernando Alonso durante la sua nuova avventura in WEC e ritiene che tutto il tempo trascorso all’interno della vettura sarà sicuramente positivo per il pilota spagnolo.
“Ha un desiderio incredibile di stare in macchina: Zak Brown lo sta aiutando perché questo è quello che Fernando vuole fare. In passato abbiamo visto piloti di Formula 1 correre ogni fine settimana in altre categorie, così per me più tempo passa un pilota in auto, meglio è”.