Formula 1 | ESCLUSIVO: Mark Webber dice la sua sull’esordio di Alonso a Daytona
Nell’ultimo periodo, Fernando Alonso non si è certo risparmiato e ha messo in agenda diversi impegni: la 500 Miglia di Indianapolis, la Formula 1, la 24h di Daytona e probabilmente anche la 24h di Le Mans. Sebbene lo spagnolo si sia detto non preoccupato per l’impegno che questi eventi richiedono, l’ex pilota di Formula 1 Mark Webber – che è già salito a bordo di alcuni prototipi – si è permesso di lasciare qualche consiglio all’amico, consigli che sono stati raccolti in un’esclusiva intervista rilasciata per Automoto.it.
D: Sarà così difficile per Alonso correre con auto diverse dalla Formula 1?
R: “Per niente, se pensate che le difficoltà siano quelle di adeguarsi a una macchina diversa, siete fuori strada. Guidare un prototipo, anche se più pesante di una Formula 1, non è un problema. Quello si risolve subito, basta capire le reazioni del mezzo e cercare il limite, ma nelle corse di durata il limite non è il fine ultimo, ci sono altre cose da affrontare e superare”.
Tra queste, alla domanda di Paolo Ciccarone su alcuni esempi da portare, Webber ha citato la difficoltà di condividere l’abitacolo con altri piloti, fattore che un pilota di Formula 1 non è certo abituato a sopportare. Lo spagnolo, quindi, dovrà cercare di trovare un compromesso con i propri compagni di squadra, adattandosi alle regolazioni standard dell’auto sportiva (come posizione di guida e sedile), che dovrebbero essere adeguate per tutti i piloti, cercando di “farsi andare bene qualcosa che non va”.
D: Un pilota esperto come Alonso non dovrebbe avere problemi a farlo, o pensi che la Formula 1 sia impresa talmente sofisticata da impedirlo?
R: “No, affatto. Fernando non ci metterà molto a trovare il compromesso giusto, i problemi veri sono altri. Le macchine hanno poca visibilità, l’abitacolo è chiuso e i montanti laterali limitano la visuale. Fin tanto che guidi da solo, trovi i riferimenti e ti adatti, i problemi nascono dagli altri concorrenti. Devi riuscire a trovare un giro abbastanza libero dal traffico per andare forte e fare il tempo, anzi più che il tempo devi mantenere il ritmo giusto e questo ti porta a doverti districare in mezzo a macchine più lente, a volte in traiettoria, altre volte fuori, ma sempre in mezzo ai…piedi. Ecco, questa è la principale difficoltà che Alonso dovrà superare. In mezzo al traffico ci sono auto più lente, anche di 120 km/h”.
“Trovarsele davanti all’improvviso è impressionante, così come quando sei in curva e te le ritrovi in traiettoria mentre magari lottano fra loro. Devi poi avere fiducia di questa gente. Se entri in curva devi sperare che ti abbiano visto e che non si spostino, una volta fatta la manovra, non hai più scampo. Di incidenti del genere ne abbiamo visti molti e a volte pericolosi. In Formula 1 le differenze sono minime, sono pochi piloti, ci si conosce e ci si fida (a volte meno con qualcuno, ma di base è così). Nei prototipi trovi il gentlemen che non sa dove andare, la macchina più lenta della tua, la visuale è scarsa, insomma è un bel casino. Specie se affrontata di notte, perché viene tutto dilatato e percepito in maniera diversa, e molto più pericolosa inoltre…”.
Oltre ai rischi che Alonso potrebbe dover fronteggiare, Mark Webber ha incluso tra le possibili difficoltà anche la gestione della macchina. Secondo l’australiano, infatti, tanto quando si ha pista libera quanto quando ci si trova in mezzo al traffico, è necessario imparare a gestire l’energia elettrica e la ricarica delle batteria, cercando di comprendere al meglio la tecnologia della macchina.
Alla domanda circa la differenza di difficoltà tra la guida in Formula 1 e la guida dei prototipi, Webber ha ammesso che la 24h di Daytona sarà sicuramente più complessa per Alonso, ma tutto sommato si presenterà come un’esperienza fattibile. Nonostante le indubbie capacità del pilota spagnolo, Webber ritiene che Alonso avrà molto da imparare, soprattutto per quel che riguarda la guida notturna, che lo spagnolo si troverà a dover affrontare per la prima volta in carriera.
L’intervista, in conclusione, si è spostata proprio sull’insieme di impegni che vedranno impegnato Alonso nel 2018.
D: Secondo te fa bene Alonso a concentrarsi con Formula 1 e prototipi?
R: “No, è uno sbaglio. Sono due cose totalmente diverse, ti assorbono energia mentale altissima, se fai la Formula 1 non puoi permetterti certe distrazioni, lo dico dopo aver affrontato la stagione e corso a Le Mans, al posto di Fernando non lo farei. O sceglie di fare Le Mans come si deve e ci si concentra, lavorandoci le tre settimane prima con una attenzione maniacale, senza dimenticare il resto dell’anno, oppure rischia di fare male. La Formula 1 di oggi è talmente specifica che non concede spazi”.
Tuttavia, Nico Hulkenberg era riuscito a conciliare entrambe le cose; secondo Webber, però, il pilota in quel periodo apparteneva a un team di secondo piano e correva in una Formula 1 caratterizzata da molta meno pressione. Nonostante tutto, però, al termine dei campionati era risultato distrutto e provato dall’esperienza vissuta.
“Pensa alle qualifiche: in Formula 1 un’ora sei o sette giri e tutto è finito. A Le Mans cominci giorni prima, provi la notte, poi di giorno, e poi le sfilate in centro per gli appassionati, le riunioni coi tecnici, dividere la macchina coi compagni di squadra, quindi avere rispetto del mezzo da consegnare a loro ma anche non perdere tempo per non penalizzarli e viceversa. È un impegno mentale molto forte e per capire se ne vale la pena, credo Alonso abbia fatto bene a correre a Daytona, intanto prende le misure con l’ambiente, capisce cosa serve e poi sono certo prenderà la decisione migliore”.
Al termine dell’intervista, infine, Mark Webber ha elogiato il talento di Alonso, definendolo un grandissimo pilota con un talento che pochi hanno dimostrato di avere; secondo l’australiano, sarebbe fantastico se Alonso riuscisse a vincere la 24h di Le Mans, anche se si tratterà di un’esperienza difficile, durante la quale nessuno gli regalerà nulla e Alonso pagherà tutto sulla propria pelle.