Formula 1 | Ecclestone: “L’attuale regolamento sportivo è sciocco, Hunt non si sarebbe adattato”

Formula 1 | Ecclestone: “L’attuale regolamento sportivo è sciocco, Hunt non si sarebbe adattato”

© formula1.com

E’ tornato a parlare l’ex boss della Formula 1, Bernie Ecclestone e lo ha fatto entrando a gamba tesa su quello che è il regolamento sportivo, sostenendo come l’attuale sia troppo restrittivo e non permetta ai piloti il vero ‘racing’.

“Ho detto poco tempo fa, quando sono stato coinvolto, che i regolamenti tecnici sono più importanti dei regolamenti sportivi; – ha esordito Mister E – dovrebbero aver scritto tra le righe: ‘non correre.’ Questi piloti, se fanno qualcosa che forse i proprietari del team o gli sponsor ritengono che non li soddisfano, ottengono uno schiaffo: ‘non farlo più!’

“Questo è quanto, tutti i regolamenti sono lì per impedire ai piloti di correre. Tutte le sciocchezze quelle che fanno oggi, sanzioni per questo e per quello, è stupido.”

Un metro di giudizio che probabilmente non sarebbe andato a genio a campioni del passato che si sono contraddistinti per essere capaci di manovre al limiti, ma che oggi verrebbero giudicate come irregolari:

Semplicemente non si adatterebbeha detto Ecclestone prendendo come riferimento il campione del mondo 1976 James Hunt – punto e basta, non reagirebbe in modo simpatico a tutte le stupide regole e le sciocche istruzioni”.

“Prendi esempio dalla sportività della Ferrari. Non avrebbe fatto nessuna differenza perché avrebbe fatto la stessa cosa il giorno dopo – ha voluto ribadire.”

Ecclestone ha poi messo in relazione i suoi primi anni di managing con il periodo attuale, riconoscendo come le priorità siano cambiate. Ora ruota tutto attorno al potere del denaro, cosa meno determinante negli anni Ottanta.

“Su cosa si basa davvero, la Formula 1? Devi avere l’appoggio del pubblico per guardare la televisione, quindi le compagnie televisive pagheranno per i diritti. Ha bisogno di promotori per promuovere l’evento in un modo che attiri il pubblico.”

“In realtà tutti i tipi di sport sono cambiati dagli anni Ottanta. In quei tempi, la cosa più importante non era la finanza: era fare un buon lavoro.”