Formula 1, chi sale e chi scende: le pagelle del Gp della Malesia
Ecco le pagelle del Gp della Malesia, Gp in cui è successo quello che solo 15 giorni fa pareva impossibile e che a Sepang, invece, è diventato realtà. Una vettura, la Ferrari, è riuscita a battere le Mercedes che quindici giorni prima avevano rifilato mezzo minuto alle rosse. L’impresa è riuscita a Sebastian Vettel. Il modo in cui il tedesco ha vinto e festeggiato sa di inizio di un lungo capitolo col cavallino. Qui i voti dei protagonisti.
Lewis Hamilton: voto 9. Non ci fosse stato Vettel sarebbe stata un’altra vittoria e un altro 10 in pagella. Ma Vettel c’è stato e l’irruenza di Hamilton, questa volta, non ha pagato. Tre soste contro le due di Vettel: forse la Mercedes non ha scelto la strategia migliore, ma di certo Lewis non ha trattato con i guanti le sue Pirelli. Però ha lottato e lo abbiamo visto al limite dal primo all’ultimo giro.
Nico Rosberg: voto 5. Doveva essere l’anno della sua riscossa, diceva. Stiamo ancora aspettando. Perde il duello diretto con Hamilton, resta dietro alla Ferrari di Vettel. Quando il gap tra due auto diverse si appiattisce, quello umano si allarga e l’impressione è che, forse, l’anno buono per lui sia stato quello scorso. Vedremo nei prossimi Gp se questo sarà vero, nel frattempo coglie un 3° posto che sa di niente.
Daniel Ricciardo: voto 5. Una gara deprimente. Incredibile la nuvola di fuliggine che usciva dalle ruote anteriori delle Red Bull in frenata, quasi i suoi piloti dovessero spremere i freni per fermare le proprie vetture. Di sicuro anche Ricciardo si spreme tanto ma senza risultati. L’unico modo che aveva per prendere un 6 era quello di stare davanti al proprio compagno. Obiettivo mancato.
Daniil Kvyat: voto 6. Pur nel quadro deprimente di cui sopra, pur sopportando le botte di un colpevole Hulkenberg, il russo guida con una pulizia che è mancata a Ricciardo e che gli è servita per concludere davanti all’australiano. Poca roba, ma questo è quello che passa al momento al convento Red Bull.
Felipe Massa: voto 5. Massa si è lamentato nei giorni scorsi del fatto che le Williams avessero perso la velocità di punta che avevano l’anno scorso. La Williams risponde dicendo che le vetture, adesso, hanno una maggiore deportanza in curva. A Sepang non abbiamo visto nè l’una nè l’altra. Massa parte meglio di Bottas ma poi conclude dietro.
Valtteri Bottas: voto 6. Pensiamo che il finlandese non sia ancora al 100% della forma fisica. Questo fattore, a Sepang, può fare la differenza. Vedremo cosa accadrà quando recupererà completamente. Ma la vera domanda è: potrà recuperare davvero questa Williams? E se sì, quanto potrà migliorare?
Sebastian Vettel: voto 10. Cancellato in un solo inverno il Seb lento e triste della stagione 2014. Il Vettel in rosso sembra essere tornato quella macchina schiacciasassi dei 4 titoli mondiali con la Red Bull. L’intensità messa in mostra ieri è stata sbalorditiva e lui e la sua “Eva” hanno stupito tutti con il loro primo atto d’amore. A voler trovare un difetto, potremmo dire che la partenza non è stata granché ma ha rimediato poche centinaia di metri dopo tirando uno staccatone pazzesco a Rosberg e salvando la seconda posizione. Un momento del Gp poco sottolineato dai media ma decisivo. Semplicemente perfetto.
Kimi Raikkonen: voto 6. Sbaglia completamente le qualifiche che lo relegano a centro gruppo, decide di partire con una certa cautela. Scelta condivisibile. Peccato, però che, beffardamente, Nasr arrivi lo stesso a bucargli una ruota. Ma queste sono cose che capitano quando si parte dalla pancia del gruppo. Ad ogni modo, rimedia con una rimonta superba agevolata anche dalla Safety Car. Il podio, ieri, era possibile.
Fernando Alonso: voto 6. Non accusateci di partigianeria: quando Alonso si ritira, la sua McLaren azzoppata, depotenziata e fragile si trovava in zona punti. A mio avviso, una sorta di piccola impresa. In quello che è stato il suo debutto stagionale, ridimensiona le prestazioni di Button e dimostra che, pur tra le mille difficoltà legate a questa vettura, si può iniziare a puntare un po più in alto. A patto che la vettura concluda.
Jenson Button: voto 5. Come detto sopra, la monoposto che porta a spasso non è certo la migliore del lotto ma Alonso gli ha dimostrato che, comunque, si può fare qualcosina in più. Certo, le motivazioni non devono essere altissime ma, ancora una volta Alonso, ci mostra come trovarle nonostante tutto.
Romain Grosjean: voto 6. Resta fuori dalla zona punti ma non per colpa sua. Viene toccato da Perez (il messicano sta diventando un caso!) e gli rovina la gara. In precedenza non è che si sia visto chissà quale passo, però un suo piazzamento nella top 10 era più che giustificato.
Pastor Maldonado: voto 5. Gara anonima quella del venezuelano. Sbaglia la partenza e crea casini. L’intero week end è stato inferiore a quello di Grosjean. Con questa Lotus, che pure non è un fulmine di guerra, si poteva fare di più.
Max Verstappen: voto 8. Il rookie che aveva deluso a Melbourne si prende una rivincita a Sepang tirando fuori una grande gara in cui ha mostrato i muscoli di un diciasettenne ai veterani e ai grandi protagonisti della F1. Certo, ieri la Toro Rosso andava (8 in pagella anche al team!), però il minorenne del Circus non ha sbagliato nulla e non si è fatto intimorire da niente e da nessuno. Neanche dalla sua innocua digressione sull’erba all’entrata della pit-lane.
N. Hulkenberg: voto 5; S. Perez: voto 4; C. Sainz Jr: voto 7; R. Mehri: voto 5; W. Stevens: N.C; M. Ericsson: voto 3; F. Nasr: voto 5