Formula 1 | Charlie Whiting: “Troppe penalità stanno umiliando il nostro sport”

Formula 1 gp abu dhabi 2018 charlie whiting

© Mercedes Press Area

Dopo le innumerevoli polemiche che si sono susseguite in questi ultimi mesi che hanno visto protagonista la Federazione Internazionale. Charlie Whiting, direttore di gara della FIA, ha promosso a pieni voti i cordoli, posti prima dell’ultima curva ad Abu Dhabi per evitare che i piloti possano tagliare i limiti del tracciato incorrendo in qualche penalità che sta letteralmente umiliando la Formula 1.

Non sono uno che crede di dover penalizzare un pilota ogni volta che quest’ultimo supera la linea bianca. Questa è tolleranza zero. Perché, come probabilmente ho detto altre volte, uscire dalla pista non può essere visto sempre come una penalità, ma solo nel caso in cui questa mossa porti un vantaggio – ha raccontato Charlie Whiting ai colleghi di Autosport – Il nostro obiettivo è quello di constatare che ogni volta che un pilota, per qualunque motivo, è obbligato a uscire dai limiti della pista non acquisisca un vantaggio, preferibilmente sarebbe meglio se perdesse del tempo in questa condizione“.

Ha continuato: “Personalmente credo che i cordoli tra le curve 20 e 21 abbiano agito in questo senso. Nessun pilota desidera guadagnare qualcosa andando sui cordoli, sarei sicuro della loro risposta. Questo è esattamente l’obiettivo verso il quale stiamo lavorando. Vogliamo che sia la pista stessa a rafforzare i limiti senza che siano sempre i commissari a mettere becco in ogni situazione perché questo smorza lo spirito della nostra Categoria e dello sport in generale“.

Dopo il successo riscontrato ad Abu Dhabi, Charlie Whiting vorrebbe introdurre soluzioni simili su ogni pista: “Non è sempre semplice implementare questo tipo di espedienti su ogni pista, stiamo parlando di trovate permanenti, e su alcuni dei tracciati dove corre la Formula 1, si disputano anche gare del motomondiale.
Lavorare su queste specifiche richiede molto tempo perché come potete immaginare è complesso trovare una soluzione che possa andare bene alle monoposto di Formula 1 e alle moto. Diciamo che la soluzione che abbiamo sperimentato ad Abu Dhabi si è mostrata abbastanza punitiva con le vetture e quelli delle moto sono contenti. Abbiamo trovato qualcosa sul tracciato da non dover cambiare ogni volta“, ha concluso.