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Il pilota che vinse pur non essendo mai arrivato primo. Così si descriverebbe Romain Grosjean, che ha lasciato l’orbita Renault dopo sei anni per correre il rischio della vita insieme alla debuttante Haas. Un sesto posto inaspettato quanto ben calcolato, quello ottenuto al Gran Premio d’Australia, che gli è valso il titolo di outsider della giornata. Il tutto beneficiando dei ritiri e sfruttando la bandiera rossa causata dall’incidente di Alonso e Gutierrez come unico pit-stop della gara. Indescrivibile la gioia lasciata trasparire dalle parole pronunciate via team radio, dopo un inverno difficile in cui ogni componente della squadra ha trascorso notti insonni per migliorare.

f1-grosjean-spa-crash-inlineDieci podi in Formula 1, 84 partenze e una squalifica, nessuna vittoria e un passato nei meandri del mare magnum dell’automobilismo. Questo il bilancio di Grosjean, che porta con sè una fama degna di Maldonado dal lontano 2012 a causa dell‘incidente a SPA in cui venne coinvolto Alonso. Il tifoso medio non può che ricordarlo attraverso quell’episodio dal quale il pilota ha cercato di fuggire per lungo tempo, facendo probabilmente dell’esperienza in Haas l’inizio di una palingenesi professionale. Torniamo però indietro, ripercorrendo la sua carriera dagli esordi spesso costellata di ironie della sorte.

Romain Grosjean, nato a Ginevra nel 1986 compie il proprio ingresso nell’universo del motorsport nel 1997 attraverso il karting nel quale competerà ben presto a livello agonistico. Nel 2003 il passaggio alle monoposto dominando con 10 vittorie su 10 il campionato svizzero di Formula Renault 1.6; a seguire due stagioni nel campionato francese con meno successi ma caratterizzate dal contatto con il Renault Driver Development. Grazie all’entrata nel programma delle giovani promesse prese sotto l’ala Renault, il giovane Grosjean nel 2006 inizia a correre con licenza francese. Chiude 13° il campionato europeo di F3 e prosegue nelle Euro Series anche nel 2007, per poi debuttare nel 2008 in GP2 Asia Series con il team ART. Romain totalizza quattro vittorie, 61 punti finali che lo portano a vincere il campionato. Contemporaneamente corre sempre con ART in GP2 e chiude quarto. Viene nominato anche collaudatore del team Renault, iniziando la propria avventura in Formula 1.

Romain Grosjean ROCNel 2009 passa al team Barwa Addax affiancato da Vitaly Petrov e continua la sua vita parallela in F1 sostituendo Nelson Piquet Jr dopo il licenziamento, a partire dal GP d’Europa a Valencia. Smacco e incredibile delusione in vista dell’anno successivo: Romain Grosjean viene preferito proprio a Petrov con l’acquisizione da parte dello sponsor russo Genii. Nel 2010 ricostruisce quindi la propria carriera nel Gran Turismo, sia alla 24 h di Le Mans con una Ford GT sia nel Campionato mondiale GT1 vincendo due volte. Le opportunità continuano a non mancare, con il rifiuto di un ingaggio nel DTM a vantaggio del ritorno in GP2 con il team francese DAMS. Ottima annata quella del 2011, in cui continua con la DAMS, conquistando 5 vittorie stagionali che gli varranno il titolo di campione. Nel frattempo torna nel team Lotus come tester, partecipando alle FP1 delle ultime due gare della stagione.

Nel 2012 è ufficialmente pilota titolare Lotus, compagno di squadra di Kimi Raikkonen. La stagione è f1-romain-grosjean-lotus-renaultcaratterizzata da luci e ombre, con il primo podio in carriera conquistato in Bahrain e con la bellezza di 7 ritiri nel corso della stagione. Grosjean, in seguito all’incidente al Gran Premio del Belgio, viene squalificato per motivi disciplinari in previsione della tappa successiva non prendendo così parte al GP d’Italia, rendendo più tardi nota la sua terapia da uno psicologo per via del susseguirsi dei ritiri. Più cauto e consapevole, nel 2013 conquista sei podi tra cui un secondo posto. Nel 2014 il suo compagno di squadra diventa Pastor Maldonado, celebre per la sua attitudine ai crash sulla quale ironizza il team stesso su twitter al momento dell’annuncio.

Con l’avvento dei V6 turbo precipita lo standard alto costruito nel 2013: la E22 presenta limiti prestazionali elevatissimi dovuti soprattutto alla problematica power unit. La frustrazione si fa sentire e Grosjean non si fa problemi a manifestarla al suo ingegnere di pista dopo ogni rottura. Il fallimentare motore Renault spinge la Lotus a divorziare dallo storico supplier e passare alla Mercedes. Nel 2015 le cose migliorano raggiungendo l’acme con un 3° posto insperato proprio a SPA, la bestia nera di Romain. Le restanti gare non avranno esiti idilliaci, mentre l’annuncio del passaggio in Haas raggiunge i media. La sua mossa ha riscosso consensi generali all’interno e all’esterno del paddock, dato il ritorno di Renault come team dopo 5 anni e anche il fatto che Haas sia un team satellite della Ferrari. La vettura al momento della verità non si è presentata nel migliore dei modi, ma il benvenuto in F1 è stato dato a Gene Haas grazie alla strategia. Chi ben comincia è già a metà dell’opera, e un buon inizio verrà sempre ricordato nella storia oltre ad essere vantaggioso per l’iniezione di fiducia che dona. Acquisire sicurezza è fondamentale per migliorarsi. Inoltre Romain, libero dal team con cui ha avuto numerosi alti e bassi, potrà continuare a dimostrare il proprio talento avviando un rapporto di mutuale arricchimento con il team statunitense.