Ferrari, Montezemolo rivendica la paternità della SF15-T: «Merito del gruppo 2014»
Dopo la disastrosa stagione 2014 di Formula 1, nessuno si sarebbe aspettato una vittoria della Ferrari in così breve tempo. Nemmeno Luca Cordero di Montezemolo, messo alla porta da Sergio Marchionne all’indomani del Gran Premio d’Italia. L’ex numero uno della Rossa, ha sicuramente assistito dalla sua abitazione al trionfo della Rossa a Sepang, e contattato dall’Ansa nel pomeriggio, ha rivendicato la paternità della SF15-T, la vettura che dopo due stagioni di attesa ha riportato la Ferrari sul gradino più alto del podio.
Date a Cesare quel che è di Cesare. Secondo Montezemolo, la monoposto che la Rossa frutto di un duro lavoro cominciato a Maranello più di dodici mesi fa, con i primi progetti risalenti al mese di febbraio 2014, sui quali hanno lavorato personaggi che in Ferrari non ci sono più, come Domenicali, Tombazis, Fry e soprattutto un tale Luca Marmorini. Si, perché se la Ferrari dispone di un’ottima macchina, buona parte del merito va anche alla power unit, se guardiamo come sono lievitare di riflesso le prestazioni della Sauber che monta il propulsore fornito dal Cavallino Rampante: «Questa vittoria è un premio a chi l’anno scorso ha progettato e sviluppato macchina e motore e per chi, in seguito, ha preso le redini in mano perfezionandola e migliorando l’organizzazione. I risultati si sono visti – ha commentato Montezemolo – Mi riempie di gioia vedere questa bella continuità ed ecco perché voglio condividere questo fantastico momento non solo con i tifosi della Ferrari ma con tutti gli uomini e le donne che hanno fatto, a Maranello, a partire dal febbraio dello scorso anno, un lavoro straordinario che ha riportato il Cavallino Rampante ai livelli di competitività che le spettano».
Puntando gli occhi, direttamente sulla corsa, qualche dubbio l’ex numero uno della Rossa l’ha insinuato: «Forse c’è stato anche qualche piccolo errore Mercedes, forse troppo carico aerodinamico, ma ciò non toglie che la Ferrari è stata grandissima e io ne sono felice», ha concluso.
Eleonora Ottonello
@lapisinha