Ferrari, Arrivabene: «Nel 2015 mi basterebbe vincere un paio di Gran Premi» 12 Dicembre 2014 Eleonora Ottonello Intervista, o chiacchierata informale? Maurizio Arrivabene, dal giorno in cui si è ufficialmente insediato al posto di Marco Mattiacci nel ruolo di Team Principal della Rossa, per la prima volta si è sottoposto a una chiacchierata informale con il giornalista Leo Turrini che, sul suo blog, ha riportato in sintesi quella che è la filosofia di pensiero dell’ex uomo chiave della Philip Morris International. Quello che ne esce dall’incontro col giornalista molto vicino agli ambienti della Rossa sembra essere un uomo pronto ad affrontare a testa alta la sua avventura da Responsabile della Gestione Sportiva e soprattutto con le idee piuttosto chiare. A Maranello è tempo di cambiamenti, ormai da mesi: dopo le uscite in sequenza di Domenicali, Marmorini, Montezemolo, Mattiacci e Alonso, le prossime teste pronte a saltare in Ferrari sono quelle di Tombazis e Fry sul piano tecnico, mentre a livello di comunicazione l’ufficio stampa non sarà più diretto da Renato Bisignani. «Brecht diceva che è fortunato quel popolo che non ha bisogno di eroi. Io la penso alla stessa maniera: credo che la base Ferrari sia all’altezza dell’unicità di un marchio che non ha eguali nel mondo. Questo è il concetto che ho sviluppato nella lettera che ho mandato a chi lavora per farci tornare a vincere nei Gran Premi. Non dobbiamo sentirci figli di un dio minore. Non lo siamo e non lo saremo mai», ha esordito Arrivabene. Il Responsabile della Gestione Sportiva, conosce bene quella che è la situazione attuale della Rossa e non si fa troppe illusioni per il prossimo Mondiale: «A chi mi chiede quando cambieranno le cose in pista, io rispondo che non ho la bacchetta magica. Nel 2015 mi basterebbe vincere un paio di Gran Premi, uno con Vettel e uno con Raikkonen. Seb sta cominciando a prendere consapevolezza di cosa sia la Ferrari. Kimi lo sa già e, per inciso, ha il vantaggio di essere una persona normale in un mondo in cui molti fanno presto a perdere il contatto con la realtà». Tags: 2014, Kimi Raikkonen, Maurizio Arrivabene, Scuderia Ferrari, Sebastian Vettel