Decreto Salva-Monza: GP a rischio nel mezzo di uno scontro politico 9 Marzo 2015 Eleonora Ottonello Sono sempre più incerte le sorti future del Mondiale di Formula 1 all’Autodromo Nazionale di Monza. I soldi che mancano e lo scontro politico di certo non aiutano una situazione certamente complicata. Dopo che la settimana scorsa l’emendamento salva-Monza è stato cassato per la quarta volta consecutiva dalla Commissione Parlamentare, il rinnovo con la FOM e Bernie Ecclestone sembra sempre più difficile. All’Autodromo servono milioni di euro, non solo per assicurarsi la gara di Formula 1, ma anche per la normale manutenzione e gli investimenti annuali, denaro contante che la struttura brianzola al momento non possiede.Non è un mistero: l’84enne vuole vendere le tappe di Formula 1 ai migliori offerenti, la storia è ormai qualcosa di superato. Puntare a gare lontane dal vecchio continente sembra la carta giusta per incrementare ancora la capienza del portafoglio di Bernie Ecclestone. Con le televisioni che vogliono ridiscutere le quote dei diritti, non si può giocare al ribasso con gli eventuali organizzatori delle gare, tanto vale buttarsi su posti come il Bahrain o l’Azerbaijan che, per ospitare un Gran Premio del Circus iridato, sono pronti a sborsare anche cifre che girano attorno ai 45 milioni di dollari.È quasi un anno che Ecclestone minaccia l’Autodromo di Monza di non rinnovare il contratto per la Formula 1 anche oltre il 2016, a meno che l’impianto non si mostri disposto ad investire in migliorie di carattere infrastrutturale e qualche soldo in più per accaparrarsi quella che è attualmente l’appuntamento clou del calendario brianzolo. Lo scorso mese di novembre è scesa in campo la Regione Lombardia mettendo sul tavolo la cifra di 20 milioni di euro per diventare comproprietaria del Parco di Monza insieme ai comuni di Monza e Milano con l’obiettivo di eseguire i lavori di ammodernamento tanto desiderati da Mister E. Per evitare le tasse relative al passaggio di proprietà, l’anno scorso la Regione ha deciso di presentare nell’ambito della Legge di Stabilità, un sub-emendamento che prevedesse la defiscalizzazione dell’intera operazione. E qui l’ennesima battuta d’arresto, nonostante i pareri favorevoli. «Sono molto deluso: quanto è accaduto è incomprensibile e vanifica la riqualificazione del Parco. Tutto ciò fa pensare che qualcuno stia lavorando per portare il GP al Mugello», ha sottolineato sulle colonne dalla Gazzetta dello Sport, il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni. Eppure, l’ipotesi di trasferire la gara in Toscana è stata esclusa a priori dal numero uno dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani: «Ho parlato personalmente con Renzi e l’impressione è che abbia a cuore il problema. Non c’è alcun progetto per il Mugello. Il rischio è un altro: quello di ritrovarsi in una situazione simile a quella della Germania».A prendere voce all’interno della questione è stato anche Andrea Dell’Orto, Presidente della Sias, società che gestisce l’Autodromo di Monza: «Non abbiamo più tempo, ora il Governo deve fare la sua parte, il provvedimento non ha nessun costo per il Governo. Non voglio pensare che ci sia qualcuno che abbia interesse a ostacolare lo sviluppo dell’Autodromo e voglia interrompere una tradizione che segna la storia dell’automobilismo in Italia dal 1922». Eppure, allarmismi a parte, secondo il sindaco di Monza, Roberto Scanagatti, non tutto è perduto. «Come dimostrato dagli atti della Camera non c’è stato alcun voto o bocciatura politica ma solo un pronunciamento di natura tecnica. Il patto con il Governo e i parlamentari è chiaro. C’è la volontà da entrambi i lati di trovare la migliore soluzione, comunque aderente alle regole, per il bene dell’intero Paese vista l’importanza del Parco e dell’impianto», ha commentato ai colleghi di MB News il primo cittadino.Eleonora Ottonello @lapisinha Tags: 2015, Autodromo Nazionale Monza, Bernie Ecclestone, Monza