Brundle: “Non ho mai capito la terribile stagione 2014 di Vettel”

Brundle Vettel 2020

Credits: Red Bull press area

Martin Brundle, ex pilota automobilistico, afferma di non aver ancora chiare le dinamiche della disastrosa stagione 2014 del pilota tedesco

Torniamo indietro nel tempo: più precisamente di 6 anni, nel 2014. È primo anno dell’era che vede protagonisti i nuovi motori turbo ibridi. Stesso anno che vede Sebastian Vettel, suo malgrado, protagonista della prima stagione negativa della sua brillante carriera in Formula 1. Durante questa stagione, infatti, il suo compagno di squadra Ricciardo lo ha superato. Tuttora, però, Brundle non capisce ancora le basse prestazioni del quattro volte campione tedesco in quella stagione con il pilota australiano come compagno di squadra. 

I numeri fotografano bene la differenza di rendimento dei due: l’australiano chiuse il campionato al terzo posto nella classifica piloti con 238 punti, ottenuti anche grazie a tre vittorie e otto podi. Vettel, invece, si fermò a soli 167 punti, nessuna vittoria (prima volta dalla stagione d’esordio nel 2007) e soli quattro podi. 

BRUNDLE E L’IPOTESI DI UN CROLLO DELIBERATO

Una delle chiavi di volta potrebbe essere stata il passaggio all’unità di potenza ibrida, ma ciò che confonde Brundle è che Vettel si è comportato, invece, alla perfezione durante il suo primo anno, nel 2015, con Ferrari. Da qui l’insinuazione su un possibile “crollo” deliberato del pilota tedesco. 

Non ho mai capito la terribile stagione di Sebastian quando arrivò Ricciardo. Vettel sosteneva di odiare le auto ibride, ma quando arrivò alla Ferrari fu subito in pista. Diede il massimo per vincere e fare bene” -ha affermato Brundle- “Mi sono sempre chiesto se fosse lento nel 2014 perché aveva bisogno di attivare la sua clausola di uscita della Red Bull. Comunque, ha dovuto andarsene perché con un altro anno come quello e Ricciardo al suo fianco, il suo valore sarebbe stato ridotto a quasi nulla”. 

Con un 2014 da dimenticare, l’anno successivo Vettel passò alla Ferrari. Quella fu la sua rinascita. E non ci volle molto perché riuscisse a riaccendere l’entusiasmo dei tifosi del Cavallino Rampante con le sue prestazioni. Ottenendo tre vittorie e ben tredici podi, con 278 punti, chiuse al terzo posto il mondiale, alle spalle dei due alfieri delle velocissime Mercedes, Lewis Hamilton e Nico Rosberg.