Brundle: «I piloti con la valigia non sempre non sanno guidare»

L’ex pilota di Formula 1 e ora commentatore di Sky, Martin Brundle parla in un intervista del problema dei così detti piloti paganti che sta dilagando nel Circus: «Per risolvere il problema bisognerebbe far in modo che per far correre le auto non servano ingenti somme di denaro e così i team non avranno bisogno di cercare tutti questi soldi» Dobbiamo ricordare, infatti, che soli i team con sponsor riescono a sopravvivere in questo sport diventato, purtroppo, così costoso «Se notate ogni team ha bisogni di liquidità e quindi è obbligato a cercarli nei piloti più facoltosi. Possiamo pensare ad Alonso, che grazie a Santander, porta alla scuderia italiana un pò di soldi. Oppure Hamilton e Button che per correre in McLaren hanno avuto bisogno degli sponsor della Vodafone».

Uno degli esempi più recenti è quello del pilota russo Kvyat che è entrato alla Toro Rosso grazie ai numerosi sponsor. Un altro esempio che ricordiamo è quello di Maldonado cercato dalla Lotus a cui serviva liquidità per pagare gli stipendi arretrati. Opure Luis Razia che sta ancora cercando un posto disponibile per mancanza di sponsor.

Quindi c’è un vero e proprio problema? «Certamente, ormai sta diventando sempre più presente nella griglia di partenza, ma si deve ricordare che non tutti i piloti con la valigia siano guidatori con poco talento» Continua poi dicendo di come lui o altri piloti famosi erano paganti «Uno degli esempi più famoso è quello di Niki Lauda che dovette chiedere un prestito per correre in F1. Ma anche io avevo promesso 150.000$ a Ken Tyrrel per entrare in McLaren ma poi mi disse che non servivano, anche perchè sapeva che non glieli potevo garantire»

Quindi possiamo dire che il fattore valigia è sempre stato presente in Formula 1? «Si però ora sta creando molti più problemi perchè alcuni piloti di ottimo livello come Paul Di Resta o Hulkemberg restano senza sedile a causa dei team che cercano piloti con sponsor che possano garantire lo sviluppo e la sopravvivenza delle scuderie» Ricordiamo che tutt’ora questo problema è ai massimi storici.

 Gaetano Lucchina