Bernie Ecclestona processo: udienza fissata per il 24 aprile
Non c’è davvero più scampo per Bernie Ecclestone, sempre più lontano dalla Formula 1. Il magnate britannico il prossimo 24 aprile dovrà comparire davanti alla Corte Federale di Monaco di Baviera per difendersi dalle accuse di corruzione ai danni di Gerhard Gribkowsky, responsabile della BayernLB, condannato dal tribunale tedesco a otto anni di carcere per evasione fiscale e corruzione dopo che, quest’ultimo, ha ricevuto una transazione di 44 milioni di sterline da parte di Ecclestone. I primi contatti tra le parti vennero alla luce nei primi mesi del 2011 e da allora, la questione si è trasformata in un serpente che si morde la coda.
La prima volta in tribunale di Ecclestone risale al 10 novembre 2011 quando, ammise di aver effettuato un sostanzioso pagamento a un ex alto funzionario delle banche tedesche. Se nei primi giorni di luglio 2012 l’ex presidente della banca tedesca Bayern LB ha presentato un ricorso contro la decisione del tribunale di Monaco di Baviera, il caso Gribwoksky sembra non avere una fine. Eppure quella data all’ex banchiere non è l’unica tangente che vede imputato Mister E: nello scorso mese di novembre, davanti all’Alta Corte inglese, il Patron della Formula 1 è stato costretto a svelare di aver pagato ad Eddie Jordan, Alain Prost e Tom Walkinshaw (Arrows), 10 milioni di dollari ciascuno per avere il benestare a nome dei loro team per convincerli a firmare il Patto della Concordia del 1998.
E con Ecclestone ormai in decadenza, non tarderà tanto il nome del successore. Anche se non è ancora stata fatta alcuna offerta, uno dei pretendenti più seri è un certo John Malone, miliardario della televisione via cavo americana, che avrebbe avviato seri contatti con Cvc Capital Partners, uno dei principali azionisti della Formula 1, per acquistare una quota del Circus. Lo scopo del magnate statunitense è quello di valorizzare l’intera Formula 1, in calo di interesse e audience, mettendo le mani sulle televisioni europee, tanto che avrebbe acquisito azioni di alcune società che possiedono reti televisive in Belgio, Olanda e Germania.