Berlusconi e il suo particolare interesse per la Formula 1

Berlusconi Formula 1

© Vanity Fair - Thierry Orban

Addio a Silvio Berlusconi: una vita costernata non soltanto da calcio e politica, ma anche da un particolare interesse per la Formula 1

Lutto nel mondo del calcio e non solo: Silvio Berlusconi si è spento all’età di 86 anni. Il suo nome è comunemente accostato al calcio e alla politica. Nel primo caso è legato fortemente al Milan, perché nella sua era durata ben 31 anni, ha riscritto le sorti e la storia del club. Nel secondo caso invece il suo carisma l’ha portato a plasmare un’era nella storia politica italiana. Ma Berlusconi ha mostrato interesse anche per la Formula 1, quantomeno per il campo relativo ai diritti televisivi.

Nato nel 1936, ha iniziato la sua scalata dapprima come imprenditore di successo nei media, per poi estendere la sua visione alla politica. Infatti ha ricoperto la carica di Presidente del Consiglio dei Ministri per ben quattro volte. Nonostante le controversie e problematiche riscontrate nei suoi anni di governo, l’ex Premier è considerato una figura importante dello scenario politico italiano, perché capace di forgiare l’Italia moderna come pochi. La visione perspicace di Berlusconi l’ha visto protagonista anche in Formula 1, grazie al sorpasso fatto alla Rai per l’acquisizione dei diritti televisivi.

Un vero e proprio strike per Fininvest

La storia della Fininvest con lo sport iniziò nel 1980, quando l’imprenditore milanese esternò la volontà di acquistare la ritrasmissione di eventi sportivi per proporli sulle sue emittenti. Inizialmente però gli eventi sportivi proposti non erano tra i più seguiti nella nostra nazione, perché si spaziava dal football americano alla boxe, sino ad arrivare a qualche amichevole di calcio. Ma con l’aumento del fatturato pubblicitario, man mano Fininvest arrivò ad acquisire i diritti di eventi più notevoli. Perciò Berlusconi decise di mettere nel mirino la Formula 1, anche perché all’epoca era il secondo sport più seguito in televisione in Italia.

Così nel 1990 arrivò il primo strike della Fininvest, che con un accordo monstre di 22 miliardi, ottenne l’acquisizione in esclusiva per due anni dei diritti legati al Circus. Dopo svariate trattative e un braccio di ferro con la Rai, la metà dei Gran Premi fu ceduta a quest’ultima. In tal modo 8 gare furono trasmesse su Italia 1 (tra cui il GP d’Italia) con la telecronaca dell’ex pilota Andrea De Adamich e del giornalista Guido Schittone e le altre restanti furono trasmesse con la telecronaca di Mario Poltronieri sulla Rai.

Fino al 1994 la situazione rimase invariata, invece nel 1995 Fininvest trasmise 11 gare, a fronte delle sole 6 trasmesse dalla Rai. Nel 1996, per l’ultima volta l’esclusività ritorna in mano della Fininvest, perché la FIA decise di venderle in blocco i diritti. L’anno successivo i diritti furono poi divisi tra Rai e Tele+. Il braccio di ferro con la Rai per la Formula 1, consentì a Berlusconi di spianarsi la strada anche per il calcio. Infatti ottenne in cambio l’opportunità di trasmettere le partite di Coppa Italia, fino a quel momento affaire in esclusiva della Rai.