Alonso: “Il DRS? Uno strumento utile per la Formula 1”
Dal suo esordio il DRS ha avuto molti detrattori, tra questi non c’è di certo Fernando Alonso che anzi lo reputa quasi indispensabile
La rivoluzione regolamentare che investirà la Formula 1 a partire dal 2022 non toccherà il DRS. In passato si era discusso in merito alla sua permanenza visto l’esordio di vetture che di per sé dovrebbero facilitare i sorpassi, successivamente si è deciso di mantenerlo. Fernando Alonso è uno di quei piloti che, oltre a essere favorevole a tale soluzione, ritiene il sistema un elemento necessario.
L’opinione del due volte campione del mondo è dovuta ai ricordi lontani della stagione 2010; quando la difficoltà di superare altre monoposto all’ultima gara di Abu Dhabi gli costò il mondiale contro la Red Bull di Sebastian Vettel. Il Drag Reduction System fece la sua introduzione l’anno seguente – nel 2011, e da allora non è stato mai amato dai più.
NON SE NE PUÒ FAR A MENO
Rinunceremo mai al DRS? “Non credo, penso che in Formula 1 ne sentiremo sempre la necessità. È vero che in alcuni circuiti si parla di sorpassi artificiali [ndr. come in quelli dove l’effetto è davvero potente]; ma se guardiamo indietro le gare erano molto più noiose, al di là del fatto che era molto più difficile passare gli avversari“, il commento dello spagnolo a Motorsport.com e riportato da SoyMotor.
“Non è come in altre categorie. In Formula 1 si fa fatica a seguire un’altra macchina da vicino a causa dell’aria sporca che influenza l’aerodinamica con cui sono concepite le vetture attuali. Per questo il DRS è uno strumento utile e, penso, lo sarà anche in futuro“. Il futuro prossimo è però quello che guarda al 2022. E il 2022 è ancora pieno di incognite, e sarà tutto da vedere quanto inficerà il sistema di riduzione del drag quando vedremo in pista le macchine a effetto suolo.