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Credit: Fernando Alonso twitter

Alonso soddisfatto del nono posto ottenuto nella prova odierna

La brillante seconda prestazione ottenuta nella tappa di ieri, ha costretto Fernando Alonso e Marc Coma ad aprire la prova odierna. Nonostante l’handicap iniziale, l’equipaggio è riuscito a concludere in modo più che soddisfacente anche la nona tappa della Dakar 2020.

“Beh, non posso lamentarmi. Abbiamo avuto di nuovo una buona giornata – ha esordito l’asturiano al quotidiano AS. “È stata una nuova esperienza per me aprire la pista. Ci siamo trasferiti rapidamente a Serradori, Marc è stato di nuovo eccezionale, così come la macchina. Siamo stati in grado di fare una buona prestazione che ci ha permesso di ottenere la posizione che volevamo affrontare domani per le dune. Quindi, siamo fiduciosi.”

“(Essere n.d.r.) A pista aperta, penso che sia più complicato per il copilota, che è sempre in tensione nel vedere se stai andando correttamente o meno, perché ci sono poche tracce. Grazie a Dio le moto sono partite oggi e abbiamo avuto un po’ di impronte. È andato bene, Marc aveva il controllo metro per metro e non siamo mai andati da nessuna parte con qualche dubbi. E’ stato abbastanza semplice in questo aspetto.”

LO SPAGNOLO PONE LA TOP TEN COME OBIETTIVO FINALE

“Non ho obiettivi prefissati in termini di posizione” – ha dichiarato Alonso in riferimento alla classifica finale. “Nelle gare automobilistiche o vinci o perdi. Fare il secondo, il sesto o il tredicesimo non cambia molto, cambia solo per quello che vince. Penso che meritassimo di essere nella Top 10, siamo contenti di essere lì e speriamo di non perderla nei prossimi tre giorni.”

Chiosa finale sulle aspettative dell’undicesima tappa: “Partiremo nella posizione ideale. Le dune sono andate molto bene fino a ora, ma non penserò nemmeno che sarà il grande giorno. Se sono come le dune del test di Abu Dhabi, ci saranno sorprese perché è stato molto difficile rimanere bloccati.”

“Sono rimasto (bloccato n.d.r.) quattro volte e due volte ho rotto la sospensione anteriore nei salti. Fino ad ora le dune che abbiamo superato sono state facili per me. Dovremo affrontarlo con fatica, e questo può portare errori. Dobbiamo cercare di evitarlo, mantenendo un livello di concentrazione molto elevato nei due giorni (finali n.d.r.).”