A Baku un podio bellissimo. Ma adotta anche tu un Valtteri Bottas…

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Credits: Red Bull Twitter

Tra i vicoli stretti di Baku, un podio con tre attori non protagonisti ma che si prendono giustamente la gloria. Come al solito, delusi e felici: Verstappen prende a calci la gomma incriminata, Sainz alle prese con un week-end complicato

La lente d’ingrandimento degli appassionati, e soprattutto dei detrattori, è sempre lì, a portata di mano. La domenica di gara, si apre il cassetto e la si tira fuori. Gara noiosa, gara pazza, o una via di mezzo. C’è sempre qualcuno pronto a sorvegliare e giudicare sulla Formula 1. E fa parte del gioco, certo, sempre che si utilizzi un po’ di prudenza. Ma in un mondo alla mercé dei social, dove l’immediatezza è sovrana, si finisce per prendere delle cantonate.

UN PODIO BELLISSIMO

Quando Max Verstappen ha perso il controllo della sua Red Bull sul rettifilo del traguardo, e una gara in ghiaccio è finita alle ortiche, ecco che le bacheche dei social network si sono riempite di quel nome, Lewis Hamilton, che è divenuta ormai una ossessione. Chi vince sempre è antipatico e quando la ruota pare girare verso di lui, si enfatizza il colpo di fortuna. Peccato che il Gp di Azerbaijan a Baku podio, che ha visto il quinto vincitore diverso nelle sue cinque edizioni, regali colpi di scena anche quando pare indirizzato. E Hamilton va dritto alla prima curva nella ripartenza (“errore da babbeo”, lo ha definito Leo Turrini) lasciando strada a Perez e alla sua vittoria. Casomai, il colpo di fortuna lo ha avuto il messicano. Ma siccome sono già in tanti a giudicare lo sport in questo modo, ossia a colpi di fondoschiena, noi ci estraniamo volentieri.

Il podio di Baku è un podio bellissimo: Perez, sfortunato e poi eroico, svantaggiato e poi ruspante. Mille volte lo abbiamo visto così, e ormai in modo stabile sta raccogliendo i frutti di una carriera raddrizzata. E che stava per vederlo ai margini, una volta lasciata la Racing Point lo scorso anno. E invece eccolo lì, prima a far da scudiero al compagno e poi a prendersi la vittoria. Fortunato forse è stato lui, che si è visto sfilare Re Lewis dopo essere stato infilato alla ripartenza dall’inglese. E poi Vettel, finalmente. Che raccoglie i frutti di una ottima Aston Martin finalmente competitiva, dopo un inizio di stagione con più ombre che luci. Terzo Gasly, che non rappresenta quasi più una novità. Tre gradini per tre attori non protagonisti. Riscossa anche per Alonso, sesto. 

GOMME SOTTO ACCUSA

Mario Isola, capo di Pirelli, avrà un bel da fare. Le hard hanno toppato sulla Aston Martin di Stroll poco prima che lui si fermasse, e ha tolto la vittoria a Super Max. Le temperature dell’asfalto, altissime al sabato, si erano abbassate di domenica. Forature o detriti, le posteriori hanno deciso il Gp di Azerbaijan. Le variabili impazzite, che condiscono una Formula 1 troppo ingessata negli ultimi anni, stavolta colpiscono. E che sia un Mondiale imprevedibile e colmo di imprevisti, è un fatto. Nessuno parla più di “Formula Noia”, e la lotta per il titolo, a 16 gare dal termine, ossia com’era un intero campionato negli anni Ottanta e Novanta, è apertissima.

E la Ferrari? Spicca nel giro secco, e non è una novità nemmeno questa. La performance di Leclerc e la delusione di Sainz sono stati i due poli del sabato della Rossa. Charles ha tenuto fin quanto ha potuto, ma il terzo settore, quello dolente, ha colpito, con Verstappen e Hamilton che l’hanno sfilato appena possibile. Alla fine, il quarto posto, è comunque positivo. Lo spagnolo, dopo il rientro dai box, a proposito di gomme, è andato largo forse per lo stato ancora freddo dei pneumatici. Resta il fatto che di tutti coloro che hanno cambiato squadra, è quello con le performance più elevate e la coppia Ferrari, ora terza nei costruttori, resta forse la più completa. E suona strano dirlo: la Mercedes, col povero Valtteri Bottas sverniciato anche dalle due Alfa Romeo e dodicesimo al traguardo, non può dire altrettanto. Il finlandese, stando ai rumors, sarebbe al passo d’addio con la casa tedesca a fine stagione, e non sta facendo nulla per far cambiare idea a Toto. Povera stella. Adotta anche tu un Valtteri…