Credits: Aston Martin F1 Team Twitter
L’Hungaroring ci ha regalato una nuova straordinaria gara di Sebastian Vettel, che per la seconda volta nell’arco della stagione ha portato a podio l’Aston Martin. Il pilota tedesco ha così chiuso la prima parte del campionato in nona posizione totalizzando ben 48 punti, più di quanti ne avesse collezionati nell’intera stagione 2020.
Una guida prudente in partenza gli ha permesso di lottare sin da subito per il podio. Durante i 70 giri ha provato ad attaccare la prima posizione di Ocon, ma con scarsi risultati. In una pista lenta in cui è difficile sorpassare, Sebastian ha faticato e non poco. Il distacco oscillava tra 0.8 e 1.2 e il francese non commesso nessun errore. Al termine della gara si è detto deluso di non esser riuscito a fare qualcosa in più, ma ha la consapevolezza di aver dato tutto fine alla fine.
La pista bagnata ha fatto commettere qualche errore di troppo ai piloti in griglia. Tra questi c’è anche il quattro volte campione del mondo, che non è riuscito a trovare un buono spunto in partenza. Ciò gli ha permesso però di guidare con più prudenza e di ritrovarsi subito davanti, anche grazie agli errori commessi dai rivali.
Al termine dei festeggiamenti sul podio, il tedesco insieme al compagno di squadra, a Bottas e Sainz è stato richiamato dagli stewards per non aver rispettato la procedura pre-gara. Vettel si è espresso contrario alle dure leggi ungheresi sui diritti umani e per mostrare il suo sostegno alla comunità LGBTQ+ e alle minoranze si è presentato con scarpe, mascherina, casco e maglietta arcobaleno con la scritta “same love”. E’ stato dunque convocato dai commissari per aver indossato la maglietta arcobaleno anche durante l’inno, invece di quella canonica nera con la scritta “We race as one”.
“Durante l’inno ho tenuto al maglietta in favore di quelle persone che non sono tutelate in questo paese dove approvano leggi che dicono di tutelare l’infanzia, ma che sono una minaccia per individui e bambini. Accoglierò qualsiasi punizione, che mi squalifichino pure. Sono contento di quello che ho fatto”, ha detto Vettel.
La questione si è poi risolta solo con una reprimenda per il tedesco, che si è giustificato spiegando di non aver fatto in tempo a cambiarsi prima dell’inno per via della pioggia.