Credit: Scuderia Ferrari Press Office
Non a caso Mattia Binotto ha affermato che il Cavallino Rampante “non ha paura” dell’ingresso del colosso tedesco nella massima serie automobilistica. L’arrivo in Formula 1 da parte di Porsche e Audi potrebbe cambiare i giochi di potenza all’interno del Circus.
C’è da scommetterci che il gruppo Volkswagen non abbia preso questa scelta per fare solo da comparsa. E proprio questo fattore avrebbe già messo in allerta alcuni tra i principali top team di Formula 1. A eccezione della Ferrari.
I primi rumors hanno iniziato a circolare nel mese di maggio e, sebbene si debba ancora convalidare i dettagli dell’accordo, il loro programma inizia a prendere forma. Le due case automobilistiche dello stesso gruppo, però, hanno preferito un approccio differente per subentrare in Formula 1.
Audi avrebbe espresso l’intenzione di acquisire un team che già corre nella massima serie automobilistica, strada tentata con McLaren che però ha rispedito al mittente la proposta. A seguito del rifiuto del team di Woking, Audi avrebbe dirottato il proprio interesse su Alfa Romeo. Secondo alcune indiscrezioni la casa automobilistica tedesca potrebbe essere arrivata a un punto fermo con Alfa Romeo e i suoi piani potrebbero già essere svelati in occasione del GP Belgio, questo fine settimana.
La Porsche, invece, che dovrebbe entrare in Formula 1 dal 2026, ha intenzione di acquisire il 50% della Red Bull. L’accordo non si limiterà a una collaborazione tecnica per realizzare la power unit.
Le nuove regole sui motori che faranno il loro debutto a partire dalla stagione 2026 di Formula 1, arrivano in un momento in cui la massima serie automobilistica si trova al suo apice e riguarderanno soprattutto innovazione, sostenibilità e riduzione dei costi attraverso una serie di misure di standardizzazione e semplificazione.
E proprio questi tre punti potrebbero essere stati fondamentali per convincere Audi e Porsche a tentare l’avventura in Formula 1.
“Noi ci siamo sempre stati in Formula 1. Fin dall’inizio. I nuovi arrivati sono i benvenuti, ma non devono essere più considerevoli della Ferrari – ha sottolineato Mattia Binotto ai colleghi di Auto Motor und Sport – La nostra voce è una voce importante. Penso che sappiamo cosa è bene per il futuro della nostra serie. Non abbiamo paura“.
Il nuovo regolamento è stato parecchio osteggiato. Alcune malelingue hanno lasciato intendere che sia stato creato su misura proprio per permettere al gruppo Volkswagen di entrare in Formula 1. Ma i motivi delle lunghe contrattazioni sarebbero altri.
“Stiamo negoziando il futuro del nostro sport. Si parla del lasso di tempo che va tra il 2026 e il 2030 e dobbiamo tenere conto della direzione verso la quale si sta dirigendo l’industria automobilistica. È giusto prendersi del tempo per arrivare al miglior risultato, o al più efficace compromesso. Perché alla fin fine si tratterà sempre di un compromesso.
C’era un accordo che era già stato votato dal Consiglio Mondiale. Questa intesa, poi, è stata trasformata nel nuovo regolamento. Mentre questo programma andava avanti, è cambiato il Presidente della FIA e questo ha portato a un allungamento dei tempi. Non sarebbe servito a nessuno se avessimo preso sbrigativamente le decisioni sbagliate“, ha concluso il Team Principal della Ferrari.