Timo Glock ricorda Brasile 2008: “Ecco come andò…”

Timo Glock

Credits: Wikipedia Timo Glock

Nel bene o nel male, l’ultima gara del 2008 non la potrà mai dimenticare nessuno. Neanche le “male lingue”

La scena è di quelle che fanno parte della storia del motorsport. Mentre si accingeva a percorrere l’ultima curva del circuito di Interlagos, Lewis Hamilton sorpassa Timo Glock. Clamorosamente. Con quel sorpasso vinse il campionato del mondo 2008. Il tedesco, nonostante la pista fosse bagnata, non rientrò. La scelta si rivelò azzardata, e consegnò all’anglocaraibico l’opportunità necessaria per togliere dalle mani di Felipe Massa l’iride. All’ultimo respiro.

Si tratta, molto probabilmente, del finale più drammatico della storia. Da quel giorno, però, come ha rivelato Glock al podcast Beyond the Grid, i due non si sono più parlati. Fino al recente Gran Premio del Belgio. “In qualche modo ci siamo visti negli ultimi due weekend di gara, l’ho incontrato a SPA però. Appena entrato dal cancello sento qualcuno che mi chiama: ‘Ehi, Timo, come stai?’. Mi giro ed era Lewis. Non gli parlavo da non so quanti anni”, ha ammesso l’ex Toyota.

TIMO GLOCK RICORDA LO SCAMBIO DI BATTUTE A INTERLAGOS

“Si trova nel suo mondo – ha proseguito il tedesco – quando è in un weekend di gara, sembra che non voglia essere disturbato da nessuno, diciamo, o fare due chiacchiere, e non voglio disturbarlo dato il modo in cui si approccia alla sua gara. Dunque non andrei mai lì per chiedergli di chiacchierare sul 2008. Se capita, capita. Se no, nulla”.

Data la situazione rocambolesca, su quel sorpasso effettuato su una monoposto in completa difficoltà, molte teorie del complotto si sono susseguite. Per molti, Glock aiutò spudoratamente Hamilton, togliendo a Massa la gioia iridata. Tuttavia, il tedesco ha sempre negato tutto.

“Al penultimo giro – ricorda il tedesco – stava iniziando a piovere sull’ultima curva e io ho avevo chiesto di rientrare ai box. Mi dissero che la pit-lane era già piena di gente per la cerimonia del podio e che tutti stavano impazzendo di gioia perché Massa in quel momento era campione del mondo. Io ero quarto e mi dissero di stare fuori, anche se non c’era più grip”.

“Il mio ingegnere di pista mi spiegò che Lewis aveva vinto il titolo, ma non mi riferì della mia influenza sul risultato finale. Poi tutti i giornalisti hanno iniziato a chiedermi perché avevo aiutato Hamilton. Io non capivo, pensavo fosse uno scherzo”.

“La situazione non ha cambiato la mia fiducia in me stesso. Non riuscivo proprio a capire perché la gente pensava che avrei potuto aiutare Lewis a vincere il campionato”, ha affermato. “Stavo gareggiando per la Toyota. Perché avrei dovuto sostenere Lewis? Non potevo essere coinvolto in qualcosa perché ho semplicemente portato avanti la mia gara, cercando di trarne il meglio. Non riuscivo a comprendere perché le persone pensassero ciò. Non avevo idea di dove fossi in gara.