Credits: RedBull ContentPool
All’interno del paddock di Formula 1 c’è un personaggio che ama parlare, ed è Helmut Marko. In quest’ultima occasione il manager austriaco ha voluto rivangare il passato, più precisamente quello in cui l’attuale pilota della Ferrari Carlos Sainz Jr. faceva parte della famiglia Red Bull. Di quando lo spagnolo si è trovato a dividere il box in Toro Rosso con l’allora solo promessa (ed oggi campione del mondo) Max Verstappen.
“La sfortuna di Sainz è stata quella di avere Max come compagno di squadra“, le parole di Marko riportate da planetf1.com. “Il clima fra i due in Toro Rosso era piuttosto tossico. Con il set up di piloti che avevamo da gestire all’epoca non vedevamo alcun modo per tenerlo con noi, così Carlos è passato prima in Renault, poi in McLaren ed infine in Ferrari”.
“[Quando Max è stato promosso in Red Bull nel 2016] c’è stata una protesta da parte di alcuni perché ritenevano che Carlos fosse stato trascurato”. La situazione tuttavia si così presentava: “La sua crescita era molto buona e la differenza fra i due era minima, ciononostante Max era il più veloce anche se con meno esperienza alle spalle. Motivo per il quale avevamo deciso di favorire l’olandese”.
Sul madrileno che a Silverstone ha agguantato la prima vittoria in carriera l’austriaco ha teso una mano, spiegando che la squadra di Milton Keynes per un periodo ha puntato su di lui per caparbietà e talento (e non di certo per i suoi legami di parentela): “A lungo ha vissuto all’ombra di suo padre, due volte campione rally. Gli si è ingiustamente addossata l’immagine di figlio di papà, mentre la realtà dei fatti lo ha visto lottare costantemente per andare avanti“.