Credits: Scuderia Ferrari Press Area
Non si parla di altro. Il bellissimo weekend di Singapore, che si è chiuso con l’ennesima vittoria Red Bull – favorita dalla bellissima prestazione del Checo Perez – è stato contaminato, già a partire dal giovedì, con la questione budget cap. Secondo diverse indiscrezioni, sia Aston Martin che Red Bull avrebbero sforato il limite imposto dal nuovo regolamento introdotta lo scorso anno. Va capita l’entità di suddetta violazione. C’è chi dice che il team di Horner abbia ecceduto i limiti di 10 milioni, chi sostiene la metà…
A prescindere dalla quantità della violazione, l’aspetto che vogliono portare alla luce i diretti rivali di Red Bull, è l’effettivo vantaggio di cui questa potrebbe aver beneficiato. Difficile da poter quantificare il vantaggio in termini di prestazioni, anche se Toto Wolff, qualche tempo fa, aveva teorizzato un boost di 3 decimi di secondo al giro. Dovesse davvero tradursi così, non parliamo certo di una cosa di poco conto. E, a rincarare la dose, ci ha pensato recentemente il Team Principal Ferrari.
Nel weekend di Singapore è stato un argomento centrale, con Red Bull che chiaramente si dichiarava innocente ed in attesa del verdetto, ed i team avversarsi – su tutti Ferrari e Mercedes – ad accusare un comportamento, a loro dire, palesemente illegale. Mattia Binotto, infatti, ha così esposto i suoi dubbi: “Se Red Bull avesse sforato il budget cap anche solo di 4 milioni, la situazione è gravissima.”
“Può sembrare una cifra irrisoria ma non è affatto così. E’ lo stipendio di 70 fra tecnici ed ingegneri, che in tal modo possono dedicare maggior tempo e risorse allo sviluppo della vettura. Può perfino tradursi in un ipotetico mezzo secondo di vantaggio sugli avversari. E, chiaramente, è un vantaggio che poi si possono portare dietro di stagione in stagione. La situazione la reputo molto grave, non può passare inosservata, anche per una questione di credibilità della FIA e della F1.”
Evidentemente Binotto, in queste sue parole, non va a calcolare l’effettiva produzione e fabbricazione di componenti da poi montare sulla monoposto, ma il vantaggio prestazionale di una vettura sulla pista non passa solo dagli aggiornamenti apportati sulla monoposto. C’è tantissimo altro lavoro dietro, tra set-up e comprensione dei dati, che passa – appunto – per le mani di tecnici ed ingegneri in fabbrica. E andare a finanziare 70 tra le miglior teste in circolazione per lo sviluppo della RB18, secondo il Team Principal, non è stato affatto corretto, nei confronti sia dello sport che degli avversari stessi.
Anche dalla McLaren arrivano delle voci di malcontento per quanto fatto da Aston Martin e Red Bull. “Noi abbaimo persino dovuto licenziare persone e abbassare salari pur di non sforare il budget cap. Quando adesso veniamo a scoprire che c’erano dei team che continuavano a spendere cifre importanti per accaparrarsi tecnici ed ingegneri di alto livello. Non è stato giusto” – ha dichiarato Andreas Seidl a Sky.
Dunque, la quantità non può certo essere trascurata. Anche un semplice 5% di eccesso potrebbe aver portato, alle scuderie incriminate, un importante vantaggio. Non resta dunque che aspettare il verdetto della FIA, che potrebbe prospettarsi essere severo.