Posto di blocco, chiedono la “Comunicazione MC”: se non ce l’hai scatta la multa da 1.140€ | Ti ritirano subito il libretto

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‘Libretto e patente’? Sì, ma non solo. Se ti ferma la Stradale assicurati di essere in regola anche sotto un altro aspetto per non rischiare grosso.

Essere proprietari di un’auto è un onore, ma anche un onere. Possedere un mezzo proprio è il sogno che ognuno di noi nutre fin dalla tarda adolescenza e che segna l’ingresso in una nuova fase della vita.

Quel conto alla rovescia che sembra infinito verso i 18 anni è atteso da tanti ragazzi e ragazze essenzialmente per questo. L’esame di teoria, poi il sospirato foglio rosa e infine la pratica, il vero lasciapassare verso l’età adulta. Quindi l’attesa affinché per avere un’auto propria.

Nel mentre non resta che accontentarsi di un prestito, quello del mezzo di mamma e papà. Ecco uno degli “oneri” di cui sopra. Quel “gioiello” va infatti trattato con la massima cura.

Maneggiare un mezzo non proprio non è mai facile, dal punto di vista pratico, psicologico, ma anche strettamente legale-amministrativo. Prestare l’auto di cui si è proprietari ad un’altra persona può rappresentare un rischio. Le insidie del traffico sono tante e la legge non guarda in faccia (quasi) nessuno.

Prestare la propria macchina può essere un rischio: tutto ciò che c’è da sapere

Le domande più gettonate in questi casi sono due: “Posso prestare la mia auto a chi voglio?” e “Di chi è la colpa in caso di incidente: mia? Sua? O di entrambi?”. Iniziamo col dire che è possibile dare una risposta univoca solo alla prima domanda.

Quando si presta il proprio veicolo a qualcuno la legge prevede il contratto di comodato, ma se il guidatore è un convivente e se la durata del prestito è inferiore di 30 giorni non ci sono formalismi da rispettare. Situazione molto diversa quando il prestito del mezzo dura più di trenta giorni oppure è fatto ad un familiare non convivente oppure ad amici.

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Incidente alla guida di una macchina altrui? Nei guai ci finiscono tutti: dalla ‘Comunicazione MC’ alla multa

In questi casi è richiesta la “Comunicazione MC”. La Comunicazione alla Motorizzazione è indispensabile affinché il comodato venga annotato sulla carta di circolazione. Non farlo può portare ad una sanzione di 705 euro con il ritiro della carta di circolazione, che va quindi a ripercuotersi sul proprietario del mezzo.

Non è finita qui. In caso infatti di incidente che comporti una decurtazione di punti dalla patente questa sarebbe comminata al guidatore in caso di contestazione immediata, quindi quando il verbale viene consegnato sul posto, mentre in caso di contestazione differita il proprietario dovrà comunicare i dati di chi conduceva il veicolo entro 60 giorni dal ricevimento della multa. Non farlo comporterebbe una sanzione compresa tra i 282 e i 1.142 euro. Prestare la propria auto significa compiere un atto di fiducia. L’importante è che sia ben riposta.