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Dopo la sostituzione del Gran Premio del Canada con il Gran Premio di Turchia il calendario di Formula 1 dovrebbe procedere senza particolari sorprese sino alla sedicesima tappa, in programma il 26 settembre a Sochi. Da lì iniziano le incertezze. Il circus infatti dovrebbe lasciare l’Europa alla volta dell’Asia, per le trasferte di Singapore e Suzuka, gare al momento confermate, ma su cui si hanno poche sicurezze.
Sebbene manchino più di quattro mesi, per la Formula 1 è già tempo di decidere perchè lo sforzo logistico nel caso non è poco e va organizzato con anticipo. Dopo le due tappe asiatiche la Formula 1 dovrebbe sbarcare in America, per le gare in Messico, Stati Uniti e Brasile. A novembre, invece, è previsto il recupero del GP d’Australia, prima del back-to-back finale Arabia Saudita-Abu Dhabi in programma a dicembre. Ad eccezione delle gare in Medioriente, gli altri sono tutti eventi a forte rischio.
Ecco perchè Liberty Media ha già messo al vaglio delle alternative, nello specifico Mugello e Nürburgring. I due circuiti anche l’anno scorso utilizzati per rimpiazzare Gran Premi lontani dall’Europa hanno ricevuto parecchi consensi da parte di piloti e tifosi. L’unica incognita legate a queste piste è il meteo, ma in Europa trovare alternative con un clima più mite in quel periodo è difficile.
Discorso diverso per le gare in America. Liberty Media vorrebbe tanto il ritorno del GP degli Stati Uniti dopo l’assenza del 2020, per cui se Messico e Brasile dovessero dare forfait, possibile l’inserimento di un seconda tappa sempre negli USA. Dove? Ad Indianapolis, nel vecchio circuito interno all’ovale. Al momento però è solo un’ipotesi. Possibile invece un secondo GP a in Bahrain qualora non si potesse correre a Melbourne.