Credits: Red Bull press area
Abbiamo parlato spesso della battaglia politica che vede contrapposte Mercedes e Red Bull. Quello della Formula 1, d’altronde, è da sempre un mondo complesso e ricco di dinamiche di questo tipo. E quando due team vivono una lotta così accesa per la conquista del titolo iridato, ecco che ogni motivazione torna valida per accendere la miccia della polemica.
Inizialmente il caso è montato per via dell’ala posteriore flessibile montata dagli austriaci, alla quale si sono aggiunte le speculazioni sulla pressione delle gomme utilizzata a Baku. Ma secondo Helmut Marko le cose non sono finite qui. “Adesso sono addirittura convinti che il materiale con cui facciamo i pit-stop sia illegale. Sono tutte congetture, aria fritta”, ha dichiarato il responsabile del programma giovani della Red Bull ai microfoni di una testata tedesca.
In teoria gli strumenti adoperati dai meccanici sono uguali per tutti, e congelato sul piano regolamentare. E al momento non ci sono riscontri su eventuali irregolarità a questo proposito. Tanto che Helmut Marko, proseguendo nell’intervista, ha detto che queste storie sono figlie del nervosismo della Mercedes, la cui supremazia è stata finalmente messa in discussione.
“La Mercedes evidentemente è molto nervosa. Ma noi non abbiamo intenzione di abbassarci al loro livello. Come ha detto Verstappen preferiamo parlare in pista, le polemiche le lasciamo a loro e ci interessa solo restare concentrati. Tutte le controversie delle ultime settimane legate alle ali flessibili dal mio punto di vista sono come una tempesta in una teiera”.
Nelle ultime due gare Mercedes ha perso per strada tantissimi punti per situazioni davvero incredibili per un team di primo livello. A Monaco è stato proprio un problema al pit-stop a costringere al ritiro Bottas mentre era secondo, mentre a Baku Hamilton ha visto sfumare un risultato cruciale in quel lungo alla ripartenza dopo la bandiera rossa.