Marussia in amministrazione controllata: due manager indiani provano a salvarla!

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Domenica si correrà il Gran Premio degli Stati Uniti, eppure quello odierno è un inizio settimana difficile per la Formula 1. Col Circus intento a spostarsi in Texas, dopo la conferma della mancata partecipazione al fine settimana della Caterham, arriva la conferma che anche la Marussia è stata posta in regime di amministrazione controllata, per mano della FRP Advisory LLP. Stando a quanto rilasciato dagli attuali responsabili, il team di Banbury salterà solo la trasferta di Austin mentre per gli appuntamenti di Interlagos e Abu Dhabi non è ancora stata presa alcuna decisione. «Il management del team ha lavorato instancabilmente per portare nuovi investimenti per la squadra al fine di garantire il futuro a lungo termine, ma purtroppo non è riuscito a farlo entro il tempo a loro disposizione. Di conseguenza, la società viene posta in amministrazione controllata», si legge nel comunicato stampa rilasciato dalla società amministatrice.

La Marussia si trova nel difficile compito di difendere la nona posizione nel campionato costruttori, ottenuto proprio grazie ai punti ottenuti da Jules Bianchi a Montecarlo: «Gli amministratori congiunti hanno valutato che non è possibile per il team Marussia F1 partecipare alla prossima gara, che si terrà il prossimo fine settimana in Texas. La società continuerà ad operare, mentre gli amministratori valuteranno la sostenibilità a lungo termine nella forma societaria attuale». È ancora possibile che la scuderia anglo-russa possa prendere parte alle gare finali del campionati quindi. Dalle parole sul comunicato si intuisce che potrebbe già esserci all’orizzonte un compratore interessato a rilevare il team, indizi confermati anche sulla versione odierna del Telegraph.

Il quotidiano inglese ha sottolineato come la Marussia potrebbe evitare il tracollo, grazie all’interesse di due manager indiani, Baljinder Sohi e Sonny Kaushal, che sarebbero pronti ad investire 70 milioni di euro, oltre che i 40 milioni di euro di debiti della squadra, relativi anche alla fornitura delle power unit Ferrari: «Siamo molto vicini ad un accordo, ma vogliamo pagare il giusto prezzo. Abbiamo fatto un’offerta seria e vediamo cosa succede», ha confermato Baljinder Sohi mentre dalla scuderia non c’è stato ancora alcun comunicato.